Nerochiaro

Ossessionato dal ricordo di una donna che ha amato, Christian Bobin torna, vent'anni dopo la morte di quest'ultima, a deporre sulla sua tomba un "mazzo di fiori". "Nerochiaro", tradotto magistralmente da Anna D'Elia, è un libro composto da poche frasi, ma vasto e profondo come un'eco o come il cielo che si ribalta nell'occhio dello sparviero. Che rievochi di sfuggita il viso del padre, la morte di Kafka o un poeta cinese del IV secolo, è sempre di quell'amore scomparso che egli parla, e ogni frase ha la potenza di una rosa rossa, la delicatezza di una goccia di pioggia, la forza di una poesia. Un libro che rende grazia alla bellezza del mondo continuando a ripetere che l'amore non passa. Una lettura, la sua, che è vera gioia.