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Scandali e medaglie riparatrici. Come la Repubblica Italiana ha usato le onorificenze per occultare gli scandali del biennio 1943-45
€ 14,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Edizioni Tassinari |
EAN | 9791280141347 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2023 |
CATEGORIA |
Storia |
LINGUA | ita |
Descrizione
Le scelleratezze compiute in questi mesi dall'esercito russo in Ucraina, prontamente premiate dal presidente Putin con alte onorificenze, dimostrano che la tendenza a cancellare i crimini di guerra attribuendo medaglie e riconoscimenti è ancora adesso pratica comune in molte nazioni del mondo.Ciascuna forma di potere costituito, infatti, istituisce varie tipologie di onorificenze, civili e militari, per premiare chi si è particolarmente elevato nel proprio ambito di attività, ma anche per occultare gli scandali commessi dai servitori dello Stato. Le dittature, in particolare, sono sempre state sollecite a ricompensare i criminali per i preziosi servigi resi loro: dai tempi dei faraoni, chi obbedisce pedissequamente viene premiato.Anche la Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è subito distinta per un uso distorto delle proprie onorificenze: le ha usate per nascondere gli scandali derivati dal comportamento di civili e militari nel corso del secondo conflitto mondiale e particolarmente durante la Resistenza.