Liberi anche di sbagliare

«Gli importava conoscere i suoi limiti, misurarsi e migliorarsi; più oscuramente, sentiva il bisogno di prepararsi (e di prepararmi) per un avvenire di ferro, di mese in mese più vicino». Scriveva così Primo Levi, raccontando delle sue avventure sulle montagne in compagnia di Sandro Delmastro, anch'egli partigiano, trucidato dai fascisti. Levi e Dalmastro non furono gli unici antifascisti alpinisti, non furono neppure tra i più forti e famosi. Tra loro troviamo Leopoldo Gasparotto, Ettore e Bruno Castiglioni, Riccardo Cassin, Ninì Pietrasanta e Gabriele Boccalatte, solo per fare alcuni nomi. A ottant'anni dal 25 aprile del 1945 li ricordiamo in una pubblicazione agile e adatta a tutti, scritta a più mani da chi è tornato sui loro passi, immergendosi nelle loro montagne e riportando a noi la loro estrema voglia di libertà.