L'angelo dei colori

"L'improvvisa scomparsa di Sergio Caramani mi ha lasciato un grande vuoto. C'eravamo conosciuti alla fine degli anni Settanta e per un decennio siamo stati colleghi di lavoro. In seguito, pur andando per strade diverse, restammo amici; anzi, quando scoprimmo di avere la stessa passione per l'arte, la nostra amicizia si consolidò sempre più, fino alla sua prematura scomparsa. Sergio era uno di quei pittori isolati, rispetto al mondo artistico contemporaneo, ma con un proprio stile e buoni risultati. Da critico militante devo, infatti, costatare che i suoi quadri possiedono qualcosa di ben più significativo, di più risolto, rispetto a ciò che potrebbe raggiungere un semplice appassionato di pittura. E' vero che egli è stato un autodidatta, ma fin da ragazzo possedeva una naturale predisposizione per il disegno, oltre a una spiccata attitudine per il colore".