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Il principio di precauzione tra fattispecie penali e struttura del reato
€ 18,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Aracne (Genzano di Roma) |
EAN | 9791221804096 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2023 |
CATEGORIA |
Diritto |
LINGUA | ita |
Descrizione
Il concetto di precauzione, sorto per dare una risposta alle incognite del progresso scientifico, presenta plurime dimensioni: il 'precauzionismo', corrispondente all'ideologia della paura; la 'logica precauzionale', che identifica un metodo con cui ordinare la realtà e interpretare le regole giuridiche, e il principio di precauzione. Quest'ultimo, vero e proprio canone normativo, è stato elaborato nel diritto internazionale e riconosciuto all'art. 191 TFUE. Il principio di precauzione è stato, quindi, progressivamente e carsicamente accolto nell'ordinamento italiano, acquisendo rilevanza anche nel diritto penale. Ad uno sguardo ravvicinato, tuttavia, esso assume più significati: una portata precettiva, che discende dagli obblighi eurounitari, una dimensione ermeneutica ed una funzione integrativa, rimesse all'interprete e al legislatore. In queste diverse accezioni il principio di precauzione permea taluni ambiti tematici del diritto penale, quali le fattispecie in tema di organismi geneticamente modificati, di tutela dell'ambiente e di prodotti difettosi. La sua capacità di penetrazione nell'ordinamento investe anche gli istituti di parte generale, incidendo sull'evento, sulla causalità e sulla colpa. La 'seconda modernità' del diritto penale, confrontato alle sfide della società del rischio, potrebbe condurre ad incrinarne le categorie.