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EBOOK - epub

La sinistra non è woke
Protezione:
Adobe DRM
€ 9,99
Dettagli
FORMATO | epub |
EDITORE | UTET |
TRADUTTORI | Costanza Prinetti |
EAN | 9791221218053 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Attualità e politica |
LINGUA | ita |
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Descrizione
Sta succedendo: l'elezione di Donald Trump è arrivata a coronare una rimonta delle destre reazionarie in tutto il mondo, con punte di neofascismo o addirittura neonazismo. Dappertutto risorge e trionfa un nazionalismo feroce e cinico, contrapposto allo spirito globalizzante che sembrava il futuro inevitabile del terzo millennio. Sta succedendo, sì, ma la domanda che si fanno tutti, con alterne risposte, è: com'è potuto succedere?
Susan Neiman, filosofa statunitense trapiantata in Germania, ha una sua risposta. Non è economica, geopolitica o tecnologica, è una risposta culturale: la destra ha vinto perché la sinistra non esiste quasi più. Fin dai tempi dell'Illuminismo, infatti, la cosiddetta "sinistra" si stringeva intorno ad alcuni valori che ne costituivano l'identità più intima: desiderio di giustizia sociale, spinta verso l'universalismo, fiducia nel progresso. Dalla seconda metà del Novecento, secondo Neiman, uno a uno questi valori sono stati messi in discussione proprio da certe frange liberali e movimentiste: sobillata dalla lettura foucaultiana del mondo come scontro di poteri, sospettosa verso il lascito "imperialista" dell'Illuminismo, spinta subdolamente verso un crudele determinismo darwinista da un'indigestione di psicologia evoluzionista, la sinistra si è smarrita.
Ed è così che molti fra coloro che oggi si considerano "di sinistra" non sono davvero "di sinistra", sono "woke". Che è una cosa diversa, anzi, in un certo senso è proprio il contrario: un movimento che vorrebbe il progresso ma diffida della modernità; che nega ogni fronte comune possibile, frammentando il corpo sociale in tribù identitarie in lotta; che rinuncia ai diritti sociali e si aggrappa esizialmente ai diritti civili. Già alla prima riga, Susan Neiman dichiara che questo libro non è «una tirata contro la cancel culture». La sinistra non è woke, infatti, è molto di più: un antimanifesto, una lucida requisitoria sugli sbagli che la sinistra ha fatto, in questi decenni confusi. Perché è solo tornando a costruire, dalle fondamenta dei propri valori, che la sinistra può risorgere.
«È stata l'ideologia woke a spalancare la strada alla destra più reazionaria?» - La Repubblica
«Con questo libro Susan Neiman ha fatto vero e proprio servizio pubblico, utile per chiunque, qualunque sia l'appartenenza politica.» - The Atlantic
«Tanto feroce quanto godibile.» - The New York Times
«Un pamphlet affilato e brillantemente argomentato. Una chiamata alle armi per chi si considera di sinistra, perché ci si ricordi sempre che essere scettici non significa essere cinici.» - The new York Review of Books
«La sinistra non è woke non fa lunghi giri di parole per paura di alzare vespai, ha anzi il coraggio delle sue posizioni. È un libro che potete consigliare ad amici e parenti, anche a quelli che potrebbero partire scettici o prevenuti.» - Jacobin
«Provocatorio e acuto: sono sicura che infiammerà il dibattito.» - Joyce Carol Oates
Susan Neiman, filosofa statunitense trapiantata in Germania, ha una sua risposta. Non è economica, geopolitica o tecnologica, è una risposta culturale: la destra ha vinto perché la sinistra non esiste quasi più. Fin dai tempi dell'Illuminismo, infatti, la cosiddetta "sinistra" si stringeva intorno ad alcuni valori che ne costituivano l'identità più intima: desiderio di giustizia sociale, spinta verso l'universalismo, fiducia nel progresso. Dalla seconda metà del Novecento, secondo Neiman, uno a uno questi valori sono stati messi in discussione proprio da certe frange liberali e movimentiste: sobillata dalla lettura foucaultiana del mondo come scontro di poteri, sospettosa verso il lascito "imperialista" dell'Illuminismo, spinta subdolamente verso un crudele determinismo darwinista da un'indigestione di psicologia evoluzionista, la sinistra si è smarrita.
Ed è così che molti fra coloro che oggi si considerano "di sinistra" non sono davvero "di sinistra", sono "woke". Che è una cosa diversa, anzi, in un certo senso è proprio il contrario: un movimento che vorrebbe il progresso ma diffida della modernità; che nega ogni fronte comune possibile, frammentando il corpo sociale in tribù identitarie in lotta; che rinuncia ai diritti sociali e si aggrappa esizialmente ai diritti civili. Già alla prima riga, Susan Neiman dichiara che questo libro non è «una tirata contro la cancel culture». La sinistra non è woke, infatti, è molto di più: un antimanifesto, una lucida requisitoria sugli sbagli che la sinistra ha fatto, in questi decenni confusi. Perché è solo tornando a costruire, dalle fondamenta dei propri valori, che la sinistra può risorgere.
«È stata l'ideologia woke a spalancare la strada alla destra più reazionaria?» - La Repubblica
«Con questo libro Susan Neiman ha fatto vero e proprio servizio pubblico, utile per chiunque, qualunque sia l'appartenenza politica.» - The Atlantic
«Tanto feroce quanto godibile.» - The New York Times
«Un pamphlet affilato e brillantemente argomentato. Una chiamata alle armi per chi si considera di sinistra, perché ci si ricordi sempre che essere scettici non significa essere cinici.» - The new York Review of Books
«La sinistra non è woke non fa lunghi giri di parole per paura di alzare vespai, ha anzi il coraggio delle sue posizioni. È un libro che potete consigliare ad amici e parenti, anche a quelli che potrebbero partire scettici o prevenuti.» - Jacobin
«Provocatorio e acuto: sono sicura che infiammerà il dibattito.» - Joyce Carol Oates