Me ne fotto del re!

Protagonista di questo romanzo breve è un ex sergente dell'esercito borbonico, Matteo Urso, ormai sbandato dopo la strenua difesa della piazzaforte di Gaeta e la fuga del Re nello Stato Pontificio. Viene reclutato da un membro del Governo in esilio del Regno delle Due Sicilie presso la Santa Sede per prendere parte ad alcune azioni di rapina e sabotaggio ai danni della nuova dominazione piemontese. In particolare i piemontesi stanno svuotando le riserve auree del Banco di Napoli e i filoborbonici sono intenzionati ad impedire che l'oro raggiunga le banche del Nord. Matteo accetta di partecipare ai colpi di mano dei legittimisti borbonici pur dichiarando di fottersene del Re! Scoprirà ben presto che in realtà erano in molti a fottersene delle sorti del Re, ma per alcune circostanze e convergenze di interessi, nel Sud Italia veniva alimentata la ribellione ai nuovi dominatori. Distintosi in queste operazioni di rapina, Matteo viene promosso sul campo e reclutato come anello di congiunzione tra il Governo borbonico in esilio e gli ultimi focolai di resistenza presenti ancora nel Sud Italia.