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Vincenzo Russo. Il poeta del popolo
€ 15,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Edizioni Duemme |
EAN | 9788897577829 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Critica e storia della letteratura |
LINGUA | ita |
Descrizione
Perché tu mi dici: poeta? Io non sono un poeta. / Io non sono che un piccolo fanciullo che piange. Sono versi di Sergio Corazzini, il crepuscolare poeta romano morto di tubercolosi a ventun anni. Corazzini fu contemporaneo di Vincenzo Russo - nacque nel 1886, se ne andò nel 1907 - e la suggestione della comune morte giovane, per identico male, ha spinto qualche critico ad accostare i due. Ma l'analisi si è fermata alla proposta. Nessuno ha osato dire che Corazzini e Russo, ben diversi per estrazione sociale e studi, al di là dell'inevitabile presentimento della morte immanente, si mossero sul medesimo terreno lirico della semplicità, dello smarrimento, della libertà dagli schemi. A entrambi lo scenario della natura - foglie e speranze senza tregua scrisse Corazzini; addio, rose e viole, i' ve saluto scrisse Russo - servi a descrivere la caducità dell'esperienza umana. Come il romano, il napoletano adoperò un linguaggio dimesso e, sebbene in misura molto minore, tentò di liberarsi dalla prigione della rima. E se Corazzini ha infine trovato la sua valorizzazione, Vincenzo Russo l'aspetta ancora, nel campo ben più ridotto e definito della canzone napoletana.