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Descrizione
Ernesto De Martino (1908-1965) è una delle figure più interessanti del panorama culturale dell'Italia del Novecento. Intellettuale eclettico - etnologo, storico delle religioni e filosofo - nel corso del suo itinerario assorbe l'atmosfera dell'Italia fascista, poi si rivolge allo storicismo di Benedetto Croce e infine, dopo l'esperienza della Resistenza, al comunismo e al socialismo. De Martino è innanzitutto uno studioso dei modi attraverso i quali le società tecnicamente meno evolute hanno cercato di salvare l'uomo dal pericolo della crisi, cioè dal «rischio antropologico permanente» di scivolare fuori dal tracciato della storia per regredire alla dimensione naturalistica. Ma è soprattutto un pensatore inquieto ed un osservatore preoccupato degli innumerevoli segnali del profilarsi della crisi della civiltà occidentale del Novecento, tecnicamente sviluppatissima, eppure sconvolta dalle torsioni primitivistiche delle arti, della politica e della società contemporanee. Un "clinico della cultura", come lui stesso si è definito, immerso nei sintomi e nelle ossessioni del nostro tempo, che gli appare dominato sia da desiderio di rigenerazione, sia da una fortissima pulsione autodistruttiva.