Parole dalla pandemia

Le parole non sono oggetti innocui. Il loro uso deve essere corretto e non fuori luogo. Non devono essere abusate o persino stravolte. Hanno una loro storia, sono i mattoni dei nostri pensieri, dicono chi siamo. Possono essere dolci o dure, arroganti o modeste, gridate o sommesse, aiutare o condannare, disperdersi nel rumore o raggomitolarsi nel silenzio. Le parole stanno nella relazione di reciprocità, di dialogo; al contrario, sono negate nell’indifferenza. Per tutto questo è doveroso trattarle con cura, comprenderne il significato e carpirne l’insegnamento.