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EBOOK - pdf

Io perpetratore io vittima
Protezione:
Adobe DRM
€ 19,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Giappichelli Editore |
EAN | 9788892184640 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2020 |
CATEGORIA |
Diritto |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Kobo
Descrizione
Nel rievocare vicende significative, più o meno lontane nel tempo, ci si deve ormai
sempre più confrontare – quale che sia l’uditorio, ma specialmente rivolgendosi a un
certo pubblico giovanile ad avanzato tasso di digitalizzazione – con una sorta di effetto
“telescopio rovesciato”: è diffusa la propensione ad allontanare (potremmo dire: archeologizzare)
più che avvicinare quanto accaduto anche in quello che potrebbe ritenersi
un passato recente. Questa tendenza è andata indubbiamente accentuandosi negli
ultimi anni per effetto dell’accelerazione che le tecnologie hanno impresso ai tempi
delle nostre vite. [...]. Non c’è bisogno di essere psicanalisti junghiani per cogliere una
costante spinta ad allontanare dalla visuale e dalla memoria il lato oscuro, l’‘ombra’,
che si nasconde dentro l’animo di ognuno (singolo individuo o popolo) e che, anche
solo immaginato nell’‘altro’, perturba e inquieta. Si tratta di un meccanismo che priva
di autenticità le nostre vite e che contribuisce a distanziarle artificialmente da quelle
dei nostri simili e dalla nostra stessa umanità, visto che, come osservava lo scrittore
Iosif Brodskij, è nelle difficoltà o «in piena disperazione», che la vita ci «sta parlando
nell’unico linguaggio che realmente conosce». […]. Sono […] le narrazioni a poter
offrire una tra le possibili ‘chiavi’ di reale comprensione e avvicinamento delle vicende
di disumanità che la Storia ci ha tramandato (e, forse, a immunizzare dalla coazione a
ripetere il meccanismo della distanza)”. (Dalla Prefazione di Gabrio Forti)
In questa prospettiva, il volume si prefigge la finalità di tentare di ridurre la distanza
da due eventi, tra loro non relazionati, che hanno contribuito a determinare la tragicità
del Novecento, la Shoah e l’esodo giuliano-dalmata, relativamente ai quali il popolo italiano
ha assunto nel primo caso la veste di perpetratore, nel secondo quella di vittima.
Costruire una memoria corretta e condivisa su questi eventi può contribuire a porre le
basi per una comunità fondata sulla giustizia.