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Immunità Segreto Stato di eccezione
Protezione:
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€ 13,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Giappichelli Editore |
EAN | 9788892150164 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2015 |
CATEGORIA |
Diritto |
LINGUA | ita |
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Descrizione
Il segreto scopre il contrasto tra società e Stato.
Rompe il patto tra delegante e sovranità. Lo stato di segretezza è l’innegoziale che attesta l’emergenza del fatto. Autorità che non lascia discorrere il diritto. Il segreto occulta il principio della democrazia; implicitamente ne denuncia il paradosso e tutta la sua lunga fabulazione. Il segreto di Stato rinuncia alla collaborazione tra enunciato e dispositivo, eccedendo il modo della giuridicità. È dispositivo giusnaturalmente necessario che non si enuncia, e che tramite questa abolizione dichiara guerra ad ogni dispositivo socialmente costituente. Nell’immaterialità del dispositivo, il linguaggio strategico del silenzio attesta la necessità politica dell’occultamento, la necessità di negare la giurisdizione.
La necessità dell’ occultare trasforma la legittimità nelle giustificazioni legalizzabili. È privatezza del silenzio che scopre e, suo malgrado, denuncia la rappresentazione/finzione del pubblico. Il segreto disegna il circolo dell’autoreferenzialità sul corpo paranoico dello Stato e sull’animo melancolico della società.
Così il segreto consegna la tautologia dello Stato alla sua necessaria ideologia e le rappresentazioni della società alla loro necessaria verità impossibile. Dire sul segreto di Stato è accettare un compito giusnaturalmente improponibile e, al contempo, giuspositivamente critico del diritto in quanto diritto; significa documentare un eccesso continuo della norma verso costituenti non giuridiche e una continua contiguazione tra legalità e illegalismi degli interessi. La prospettiva analitica di questo lavoro sullo stato di eccezione si muove a partire dalla crisi e dalla critica del rapporto tra norma e fatto per denunciare la sacertà dell’istituzione e promuovere la proceduralità delle costituenti materialmente normative. Questa prospettiva analitica premette e accoglie il ragionamento adduttivo e operazionale
delle soluzioni possibili solo se preventivamente discusse, in quanto previste, e successivamente modificabili tra norma procedurale e caso singolo, tra amministratori e amministrati, tra entità sociali come coniugazioni di interessi. La giuridificazione del segreto come progetto e prassi politica può passare solo attraverso il dialogo degli interessi, chiaramente premessi, fortemente perseguiti in quanto generali interessi. Il consenso è qui chiaramente esercizio orizzontale di sovranità politica, autocostituzionalizzazione sottoposta a continue verificazioni, sperimentazioni di sovranità a venire. Questa azione contro l’atto statale di autodifesa muove dalla costituente sillogistica di interessi- norme-consenso, dalla logica politico-economica dei diritti, socialmente costituiti dalla de-nazionalizzazione dei rapporti sociali. Questa azione politica e giuridica contro le ideologie e i diritti statali non può non recepire la lezione della globalizzazione economica su cui costituire gradi congrui di consenso e normalità.
La riservatezza in difesa di interessi generali attiene a quel principio di equilibrio che promuove diritto prudenziale.
La permeabilità delle norme giuridiche, nella loro formazione e nella loro applicazione, alla questione del tempo e dell’opportunità, istaura procedure di flessibilità, il cui riconoscimento convenzionale promuove il processo di emancipazione dai particolari confini nazionali. Nell’emancipazione dall’incapienza dello Stato la verità diviene rapporto.