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Le metamorfosi del ruolo del Presidente del Governo nel sistema parlamentare spagnolo - Librerie.coop

Le metamorfosi del ruolo del Presidente del Governo nel sistema parlamentare spagnolo

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€ 6,99
Dettagli
FORMATO pdf
EDITORE Giappichelli Editore
EAN 9788892150089
ANNO PUBBLICAZIONE 2015
CATEGORIA Diritto
LINGUA ita
Dispositivi supportati
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Descrizione

Sebbene sia riscontrabile nella letteratura spagnola, tanto nella sua versione giuridica tanto in quella politologica, un giudizio pressoché unanime sulla centralità assunta dalla figura del “Presidente del Governo” nel funzionamento del sistema politico-istituzionale spagnolo , viceversa, le valutazioni dell’incidenza rivestita dal maggiore decisivo rilievo assunto dal vertice dell’esecutivo spagnolo sulla configurazione complessiva della forma di governo risultano quanto mai contrastanti . Le formule utilizzate a tal riguardo oscillano fra “il presidenzialismo di fatto” o “effettivo” e “il sistema parlamentare con predominio del governo e con posizione preminente del Presidente in seno al Gabinetto” , non mancando neppure definizioni che alludono a ibridazioni tra le due forme base (quella presidenziale e quella parlamentare), quali “il presidenzialismo parlamentare” e “il parlamentarismo presidenziale” o “presidenzialista” . Questi diversi modi di qualificare il sistema di governo spagnolo, com’è evidente, non rappresentano semplici variazioni sullo stesso tema, bensì rinviano a concezioni radicalmente contrapposte dell’assetto dei rapporti tra gli organi di indirizzo politico. Difatti, mentre la formula del “presidenzialismo di fatto” o “effettivo” vuole essere sinonimo di potere monocratico e blindato di chi ricopre la carica di vertice dell’esecutivo, si riferisce cioè a una situazione in cui il potere di indirizzo politico tende a concentrarsi in un Primo Ministro arbitro indiscusso del governo, oltre che praticamente inamovibile per l’intera legislatura , di contro, la qualificazione del sistema di governo come “parlamentare a preminenza del Presidente del Governo” indica un assetto della forma di governo che, ancorché caratterizzato dalla primazia del capo dell’esecutivo e dal ridimensionamento del principio della collegialità del governo, si colloca pur sempre nel quadro del parlamentarismo, regime, com’è noto, qualificato dalla responsabilità solidale di tutti i membri del Consiglio dei Ministri , nonché dalla possibilità di sostituzione del capo del governo in corso di legislatura . Ebbene, quali di queste antitetiche interpretazioni offre il modello esplicativo più convincente dell’attuale funzionamento del sistema di governo spagnolo? Più in dettaglio: può considerarsi definitivamente consolidato un potere personale assolutamente incondizionato del Presidente del Governo, una monocratizzazione, cioè, incontrollata e incontrollabile della guida del governo e del partito, tanto da giustificare l’individuazione di una sorta di presidenzializzazione del sistema parlamentare e di quello politico spagnolo? O non deve ritenersi, piuttosto che, grazie al perdurante operare di solidi anticorpi istituzionali, politici e culturali che funzionano da freno e da ridimensionamento della figura del Premier, “gli indiscutibili elementi di presidenzializzazione presenti nella conformazione giuridica e nella dinamica del sistema politico spagnolo non valgono di per sé a giustificare un cambiamento della natura del sistema medesimo, che deve essere considerato necessariamente di tipo parlamentare?” . Scopo di questo lavoro è verificare la fondatezza della lettura “presidenzialistica” del sistema politico-istituzionale spagnolo attualmente molto diffusa nella cultura giuridica e politologica in Spagna , ciò che equivale a chiedersi, dal punto di vista del costituzionalista, se si sia registrata – in fattuale contrasto con quanto disposto dalle normative formali – una metamorfosi del ruolo del vertice dell’esecutivo tale da comportare “una vera alterazione dei dati costituzionali della forma di governo” . Per affrontare questo tema, pertanto, si soffermerà l’attenzione innanzitutto sulle caratteristiche essenziali del disegno costituzionale relativo alla forma di governo e, in modo più specifico, sugli aspetti salienti del modello di funzionamento ideato dal Costituente spagnolo del 1978 per l’organo “Governo”. In secondo luogo si verificherà se il modello costituzionale ha funzionato o se è stato sostituito da un modello diverso; in questa seconda ipotesi si tenterà di individuare quali sono state le cause del consolidamento di una prassi degenerativa rispetto al disegno costituzionale . A tal fine, ovviamente, si terrà conto sia di quanto stabilito in materia dalla Costituzione del 1978 e da alcune leggi che hanno dato attuazione al dettato costituzionale, sia delle influenze esercitate sul concreto atteggiarsi delle relazioni tra Esecutivo e Legislativo, nonché tra le diverse componenti del Governo, da alcuni fattori ricollegabili più strettamente al sistema politico, quali la conformazione del sistema dei partiti e il tipo di leadership praticato al loro interno, le caratteristiche del controllo partitico sul governo, lo stile di conduzione delle campagne elettorali . Come dimostra difatti l’esperienza storica, in tutta questa materia “... tra lettera e prassi costituzionali possono esistere divari rilevanti, o meglio, in molti casi la stessa lettera costituzionale può prestarsi ad una varietà di interpretazioni molto sensibile sotto la spinta dei mutamenti nei fattori politici che entrano in gioco in questo campo” .