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Il parco nazionale d'Abruzzo dopo il periodo bellico (1945-1970)
€ 45,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Palladino Editore |
EAN | 9788884601636 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2021 |
CATEGORIA |
Veterinaria Animali e piante |
LINGUA | ita |
Descrizione
Dopo i nefasti avvenimenti bellici della seconda guerra mondiale, pochi e illuminati Uomini di scienza ebbero a cuore il patrimonio naturalistico dei Parchi Nazionali. Tra questi il prof. Alessandro Ghigi, zoologo e naturalista, che nel dicembre 1945 avviò una inchiesta per valutare lo stato della selvaggina nei grandi quattro Parchi Nazionali: Gran Paradiso, Abruzzo, Stelvio e Circeo. La situazione risultò preoccupante. Nel Parco Nazionale d'Abruzzo la comunità scientifica temeva per l'Orso marsicano ed in particolare per l'estinzione del Camoscio d'Abruzzo. Massacri di animali a colpi di mitra ad opera di soldati e bracconieri avevano lacerato il sacro silenzio delle rocce della Camosciara. Con l'avvento della democrazia si assistette all'assalto della politica. Furono più dannosi i burocrati che la guerra. Un vero esercito di invasori del Parco d'Abruzzo, aggredito da interessi affaristici in mano a speculatori, che usarono ogni mezzo contro qualsiasi impedimento od ostacolo. Si sono voluti qui ricordare quegli anni con una documentata cronologia dei fatti. Per non dimenticare ciò che è stato.