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Cercavamo braccia, sono arrivati uomini
€ 16,50
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Armando Dadò Editore |
EAN | 9788882813482 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2012 |
CATEGORIA |
Letteratura Antropologia |
COLLANA / SERIE | I cristalli |
LINGUA | ita |
Descrizione
C'è una specie di filo rosso che percorre quasi tutta l'opera di Max Frisch, dall'immediato dopoguerra fino ai tardi anni Ottanta: questo filo rosso è costituito dal rapporto di odio-amore che lo stesso Frisch intrattenne con la patria elevetica. A poco più di un secolo dalla nascita del grande scrittore zurighese, questo rapporto merita di essere considerato e inquadrato all'interno di una nuova prospettiva, con la giusta distanza critica e soprattutto senza abbellimenti o ipocrisie di sorta. I duri rimproveri che il patriota critico Frisch ha mosso a quella che egli stesso aveva definito la "Svizzera senza utopie", ai miti nazionali e a molti aspetti della società e della mentalità elvetica offrono lo spunto per capire taluni risvolti della Svizzera degli ultimi decenni, per interpretare il suo presente e magari anche per immaginare il suo futuro. Questo volume propone un'ampia scelta degli scritti di Frisch sulla Svizzera, dal 1946 al 1986, con l'aggiunta della sceneggiatura cinematografica "Transito di Zurigo" e del radiodramma "Rip van Winkle", due testi nei quali Frisch ha ripreso e svolto in maniera molto suggestiva ed originale il tema - già presente nelle sue opere maggiori - dell'identità e dell'alienazione dell'individuo nella società contemporanea.