Salta al contenuto

Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.

Dora d'Istria. Scritti del francescano di Greci - Librerie.coop

Dora d'Istria. Scritti del francescano di Greci

€ 25,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE ABE
EAN 9788872970720
ANNO PUBBLICAZIONE 2020
CATEGORIA Religioni
LINGUA ita

Descrizione

Scutari non ha più la sua dinastia di pascià ereditari. Ai nostri giorni i principi dei Mirditi, ultimi capi autonomi, hanno subito la legge comune. Appena Bib-Doda ebbe chiusi gli occhi, la Porta rimeritò i suoi eminenti servigi durante la guerra d' Oriente, dove avea combattuto nelle prime file con una valentia degna de' suoi maggiori, inviando il proprio figlio prigioniero a Costantinopoli. (E pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta in Scutari, facendone disseppellire notte tempo e profanare il cadavere nel modo il più barbaro.) Non senza molta fatica l' Abate- mitrato dei Mirditi, don Krasnic, ha potuto egli stesso rientrare in Orosch. (Morto anche costui, parecchi anni fa, la Mirdita ora non ha più né il suo Abate, né il suo Principe.) Sebbene Fra Leonardo De Martino di Greci, Minore Osservante, sia nato in Italia, nella colonia albanese di Greci (Capitanata), si è identificato da parecchi anni con la Ghegaria, dove esercita le funzioni di missionario apostolico. Egli pensò che la poesia possa essere buona consigliera ai popoli sventurati; e, allorché essa esprime alti sensi, mezzo molto efficace di rigenerazione. Fra Leonardo ha pertanto consacrato il tempo che gli lascia un laborioso ministero in questo inculto paese, a comporre poesie albanesi, ovvero a tradurre in albanese poesie italiane. Fra tali traduzioni noi abbiamo notato quella del Lamento della Prigioniera di Tommaso Grossi. Queste poesie, stampate in carattere latino sopra fogli volanti, sono destinate ad essere sparse fra il popolo, e a far scomparire i canti sconciamente licenziosi prediletti dai musulmani, che essi hanno propagato nell' Albania, unitamente ad una religione che favorisce sì il sensualismo come l'autocrazia. L'operoso curato di Trosciani è inteso presentemente a publicare la parte più importante del lavoro poetico di don Zarisci, Abate-mitrato dei Mirditi. L'Abate del Mirditi, già indipendente, ed ora soggetto al vescovado d'Alessio, è il capo spirituale d'Orosch, capitale della Mirdita. Per lo passato l' Abate dei Mirditi fungeva una parte importante, e niuno gli contendeva il diritto di ingerirsi nelle faccende temporali, e dirigere la politica dei capi. Ma sì in Oriente come in Occidente i tempi non corrono propizi al sistema teocratico, e l' Abate non ha più oggimai che un' influenza spirituale. Don Zarisci, nostro contemporaneo, ci ha lasciato elette poesie albanesi, le quali, per una condizione sociale poco propizia alla vita letteraria, non tarderanno a sparire, come tanti altri scritti che perirono nel trambusto delle rivoluzioni e delle infinite guerre, di cui è teatro l'Albania dopo la conquista musulmana. Noi dobbiamo dunque congratularci con Fra Leonardo De-Martino di Greci, per aver egli avuto l' eccellente pensiero di farle conoscere al publico meglio istruito; nelle cui mani sta un piccolo numero di testi, d'una lingua che, senza aver l'importanza della greca e della latina, le quali possedono tanti capolavori, è nullameno un idioma pelasgico, parlato da un' antica nazione della stirpe qualificata da Omero «divina»; stirpe che ha parte considerevole nel principio dell' epoca storica, e che le vecchie tradizioni mitiche la facevano nascere «prima del sole e della luna». Dora d'Istria