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Antagonie. L'età del sacro - Librerie.coop

Antagonie. L'età del sacro

€ 10,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Moretti & Vitali
EAN 9788871869421
ANNO PUBBLICAZIONE 2025
CATEGORIA Poesia
COLLANA / SERIE Fabula
LINGUA ita

Descrizione

«Sì come luce luce in ciel seconda»: ha inizio con un esergo paradisiaco la nuova raccolta di Luigi Picchi, ideale continuazione di un libro memorabile come Antiqua lux. E basterebbe leggere la poesia proemiale per cogliere il senso dei versi danteschi: « Tutto è partito da qui, / da queste pietre, / in una vibrazione / sottile dal basso / verso l'alto, / fino a fiorire / nella luce». Pietre che raccontano miti, pietre che evocano e invocano eroi, pietre che fioriscono in luce. Non si potrebbe dare un libro più intransigente e remoto, severo e anacronistico di queste Antagonie, un libro che annuncia la fine dell'età del sacro, e insieme ne testimonia la persistenza, che porta in sé la memoria di un'Arcadia lacustre, di isole beate, di lettere di fuoco e di sapienza che ci pongono sul cammino della verità. Nella forma di una vasta galleria di figure e di immagini che restituiscono il sentimento di una grande civiltà, all'interno della quale non mancano la Como di Plinio e di Giovio, di Aloisio e di Francione, così cara all'autore, e presenze familiari che entrano nella materia della storia e del mito con la stessa necessità e la stessa forza espressiva, l'autore disegna un percorso poetico sempre in bilico tra contemplazione e resistenza morale, reinventando le forme nobili della consolatio o della lettera d'amore. O dando vita a vere e proprie concrezioni immaginative, come questa stupefacente rappresentazione della celebre Stoà: «Anche uno stoico ha il suo képos. / È una cattedrale sotterranea / tutta stalattiti e stalagmiti, / algido ambulacro di concrezioni / saline e calcaree, siderale / gipsoteca, museo delle cere». Luigi Picchi resta il poeta di sempre, animato da una sorta di febbre dell'antico, che però non resta materia inerte, ma oltrepassa il nostro presente per fiondare nel mistero di ciò che ci attende. Ciascuna delle figure e delle immagini di questo libro è come la tessera di un mosaico ravennate: alla fine, ciò che resta è il fulgore dell'oro, la bellezza di un verso che sembra come nascondersi in un mausoleo di pietre notturne, in attesa della torcia che le farà risplendere. (Giancarlo Pontiggia) Postfazione di Paolo Zoboli.