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Seconda mano. Il valore delle cose fra Medioevo ed Età moderna
€ 20,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Salerno Editrice |
EAN | 9788869738449 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Attualità e politica Storia |
COLLANA / SERIE | Piccoli saggi |
LINGUA | ita |
Descrizione
Fra Tre e Cinquecento il commercio di seconda mano diventa un aspetto fondamentale dell'ordine socioeconomico europeo. La gamma dei beni commerciabili si amplia a dismisura: ogni oggetto di cui si possa immaginare un'utilità anche minima viene ad avere un valore e un prezzo quanto mai discutibili e relativi. I protagonisti di questa gestione dell'usato o del nuovo non prodotto da chi lo rivende sono, all'inizio dell'età moderna, considerati figure socialmente ed economicamente ambigue. Che siano rigattieri, artigiani o dettaglianti la loro presenza nel gioco degli scambi, benché sempre più importante e sempre più diffusa, appare inquietante e controversa. Dallo straccio alla reliquia, passando per merci che il mercato ritiene primarie per la vita e la società, il commercio di seconda mano imposta, dalla fine del Medioevo, modalità di definizione del valore e dei prezzi che, in tutta la loro relatività, si affermeranno poi nella società di mercato moderna e contemporanea.