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Descrizione
Roma, pur essendo identificata come cuore pulsante del cattolicesimo mondiale, è da tempo anche uno spazio di sperimentazione del riconoscimento e della gestione della pluralità religiosa. Esiste un'altra Roma, meno visibile, ma altrettanto ricca di storia che si è sedimentata nei suoi quartieri periferici ma anche in luoghi meno conosciuti del centro città. Questo libro esplora il lungo percorso che ha trasformato Roma in un laboratorio della diversità religiosa, a partire dalla frattura simbolica e materiale del 1870, anno in cui la città cessò di essere sotto il dominio papale e divenne parte dell'Italia unificata. L'attenzione si concentra sul patrimonio religioso protestante, parte integrante della storia urbana della città. Attraverso un'accurata ricerca storico-religiosa, archivistica, architettonica e geografica gli autori indagano le difficoltà e le contraddizioni legate al riconoscimento ufficiale di questi luoghi religiosi, rivelando la complessità della Roma moderna, che è sempre stata, e continua a essere, una "città religiosamente globale". Prefazione di Paolo Naso.