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L'intelligenza artificiale può sostituire un giudice? I rischi della involuzione verso un «cretino digitale»
€ 18,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Anicia (Roma) |
EAN | 9788867097388 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2023 |
CATEGORIA |
Diritto Informatica Scienze |
COLLANA / SERIE | Eclettica-mente |
LINGUA | ita |
Descrizione
Solo chi ha sperimentato e vissuto la fatica dello studio (liceale, universitario e postuniversitario) prima e della fatica del decidere poi, solo chi, oltre ad aver letto gli atti di causa e ad aver consultato precedenti giurisprudenziali (come può certamente fare, ed anche meglio, una attenta e veloce AI), solo chi si è confrontato, alla luce del proprio bagaglio umano e professionale, con avvocati e colleghi in migliaia di discussioni in aula e in camera di consiglio, solo chi ha patito la "sofferenza del capire e del dubitare", solo chi ha letto il volto, le voci, le posture e le espressioni di imputati, di parti in causa, di avvocati e di pubblici ministeri, solo chi ha odorato e percepito gli umori in un'aula di udienza, un corridoio di un tribunale, una caserma dei Carabinieri e un'aula penitenziaria, solo chi è capace di confrontarsi con la propria coscienza prima di assumere una qualsiasi decisione, è in grado di redigere una sentenza degna di questo nome, ovvero il frutto di un'operazione valutativa molto, molto più complessa di quella di cui è capace una "banale" intelligenza artificiale. Presentazione di Maria Rosaria San Giorgio, giudice costituzionale.