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La Cheffe
Protezione:
Adobe DRM
€ 9,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Bompiani |
TRADUTTORI | Antonella Conti |
EAN | 9788858778340 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2018 |
CATEGORIA |
Letteratura |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Descrizione
Mani sapienti che trattano tutti gli ingredienti con estremo rispetto, un contegno austero volto alla ricerca della perfezione, capelli sempre tesi e raccolti in uno chignon, solo qualche volta, nel silenzio della cucina al termine del servizio, qualche concessione a un sorriso sbilenco o a confessioni più intime.
A raccontare questa donna umanissima ed eccezionale è un uomo che l’ha amata, che ha condiviso con lei lunghe ore di lavoro e di vita: ne ricostruisce l’infanzia modesta, i primi passi nel difficile mondo della ristorazione, il successo e la caduta cercando di farci intravedere la carne e il sangue dietro una maschera solo in apparenza fredda e distaccata.
Della Cheffe non viene mai pronunciato un altro nome: nella desinenza femminile della parola che definisce i grandi cuochi è racchiuso il suo destino, quello di una grande donna, schiva vestale della sua arte in un mondo prevalentemente maschile. Per lei non è solo un luogo, o un’arte: è un’avventura spirituale. Non che il piacere e il corpo ne siano esclusi, ma sono gli strumenti di un viaggio.
Nello stesso modo, la prosa di Marie NDiaye avvolge il lettore nel fascino ipnotico dei gesti minimi e infiniti delle mani che preparano un banchetto, disseziona ricordi e sentimenti con feroce determinazione. Per svelarci una protagonista struggente, estrema, insieme malinconica e sensuale, grandiosa come i suoi piatti.
A raccontare questa donna umanissima ed eccezionale è un uomo che l’ha amata, che ha condiviso con lei lunghe ore di lavoro e di vita: ne ricostruisce l’infanzia modesta, i primi passi nel difficile mondo della ristorazione, il successo e la caduta cercando di farci intravedere la carne e il sangue dietro una maschera solo in apparenza fredda e distaccata.
Della Cheffe non viene mai pronunciato un altro nome: nella desinenza femminile della parola che definisce i grandi cuochi è racchiuso il suo destino, quello di una grande donna, schiva vestale della sua arte in un mondo prevalentemente maschile. Per lei non è solo un luogo, o un’arte: è un’avventura spirituale. Non che il piacere e il corpo ne siano esclusi, ma sono gli strumenti di un viaggio.
Nello stesso modo, la prosa di Marie NDiaye avvolge il lettore nel fascino ipnotico dei gesti minimi e infiniti delle mani che preparano un banchetto, disseziona ricordi e sentimenti con feroce determinazione. Per svelarci una protagonista struggente, estrema, insieme malinconica e sensuale, grandiosa come i suoi piatti.