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Descrizione
Scritta dopo la Poetica, la Retorica appartiene all’ultimo periodo della vita di Aristotele. Ci è stata tramandata in tre libri che l’antico dossografo, Diogene Laerzio, ricorda separatamente.I primi due libri hanno per oggetto generale l’argomentazione, mentre il terzo prende forma dalla composizione di due trattatelli, rispettivamente sullo “stile” (elocutio) e sull’“ordine” (dispositio) delle parti del discorso. Riassumendone altrimenti i contenuti, il primo libro si potrebbe considerare “il libro dell’oratore”, il secondo “il libro del pubblico”, il terzo, infine, quello più vicino alle tematiche della retorica tradizionale, “il libro della comunicazione”.L’importanza attribuita nei primi due libri al ragionamento retorico, alle argomentazioni “concepite” dall’oratore (I libro) e “recepite” dall’uditorio (II libro), sta a indicare il contributo che Aristotele apporta alla retorica tradizionale, proponendo una retorica del ragionamento in luogo di quella della mozione degli affetti, una retorica di cui l’elocutio (lo “stile”) è ormai solo una parte e, certo, non la più importante.Il volume è curato da Fabio Cannavò che insegna filosofia e storia al liceo scientifico “Annibale M. Di Francia” di Messina. Tra le sue pubblicazioni scientifiche ricordiamo i saggi su Democrito (2000 e 2010), Aristotele (1994, 1998, 1999), Vico (2003) e Chaim Perelman (2006). Per Bompiani ha collaborato alla traduzione del volume Pillole rosse. Matrix e la filosofia (2006).