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Michail Bachtin e il suo circolo - Librerie.coop

Michail Bachtin e il suo circolo

Protezione:   

Adobe DRM

€ 9,99
Dettagli
FORMATO pdf
EDITORE Bompiani
TRADUTTORI Luciano Ponzio
EAN 9788858766934
ANNO PUBBLICAZIONE 2014
CATEGORIA Filosofia
LINGUA ita
Dispositivi supportati
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Descrizione

Michail Michajlovič Bachtin (Orël 1895 − Mosca 1975) è certamente una figura fondamentale della cultura europea del Ventesimo secolo. A partire dal 1963, anno di riedizione in russo della sua prima monografia, quella su Dostoevskij (prima edizione 1929), seguita dalla pubblicazione, nel 1965, del suo secondo lavoro monografico, quello su Rabelais, e dalle due raccolte (rispettivamente nel 1975 e nel 1979) dei suoi scritti prodotti tra il 1919 e il 1974, l’interesse per Bachtin è andato via via aumentando.Ciò è attestato anche dalla traduzione delle sue opere in molte lingue e dall’influenza esercitata dal suo pensiero in ambiti disciplinari diversi.Il “circolo di Bachtin”, costituitosi negli anni Venti, i cui maggiori rappresentanti furono Valentin N. Vološinov (1885-1936), Pavel N. Medvedev (1892-1938), Ivanov I Kanaev (1893-1984), non era una “scuola” nel senso accademico del termine, né Bachtin era un “caposcuola”, né, in questo senso, un “maestro”, sicché non solo l’espressione “circolo”, ormai abbastanza in uso, può essere in questo caso fuorviante se le si attribuisce un significato di scuola, ma lo è anche, e a maggior ragione, l’espressione “di Bachtin”, se la si intende in termini di derivazione, di appartenenza, di genealogia.Si tratta piuttosto di un sodalizio, di un’intensa e affiatata collaborazione, all’insegna dell’amicizia e sulla base di interessi e competenze diverse a partire dalle quali ci si trova a occuparsi di temi comuni. “Circolo” nel senso che qui la parola, che “è sempre semialtrui” (tesi particolarmente centrale di tutto il gruppo), circolava liberamente. Bachtin stesso, nelle conversazioni del 1973 con V. Duvakin (v. Bachtin, In dialogo, Napoli, 2008), parla di “circolo di Bachtin”, ma dicendo precisamente che egli faceva parte di un gruppo, aveva intorno a sé un circolo, formatosi a Nevel’, salvo per Medvedev, e che poi crebbe e si consolidò a Vitebsk prima e a Leningrado (San Pietroburgo) poi, “circolo che ora chiamano”, egli dice, “circolo di Bachtin”. E anche quando, in seguito alla repressione staliniana, il “circolo” si sfalda, Bachtin è confinato prima in Kazachstan e poi in Mordovia e, nel 1936, muore Vološinov (per tubercolosi) e Medvedev (arrestato a Leningrado) è fucilato nel 1938, le loro voci e quelle degli altri amici del «circolo», in un dialogo ininterrotto, continuano a sentirsi nella ostinata prosecuzione della ricerca di Bachtin fino al 1975, anno della sua morte.