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Per una filosofia del tragico. Tragedie greche, vita filosofica e altre vocazioni al dionisiaco
€ 20,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Mimesis |
EAN | 9788857557373 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2019 |
CATEGORIA |
Filosofia Critica e storia della letteratura |
COLLANA / SERIE | Philo. Pratiche filosofiche |
LINGUA | ita |
Descrizione
Ancora sentiamo levarsi dall'Antica Grecia il terribile pianto di un capro sacrificale. Alle urla strazianti di dolore si uniscono i canti commossi e le danze sfrenate in onore di Dioniso: la tragedia nasce come un sacro rituale di compartecipazione al ciclo di vita, morte e rinascita. Nell'epoca del consumismo e del "tutto subito", abbiamo urgente bisogno di una filosofia del tragico, aperta alla complessità simbolica della vita. In questa direzione, l'Euripide di "Baccanti" ci consegna un Dioniso daimon, mediano, misterioso e contraddittorio; incarnazione dell'eccesso panico così come maestro di una puntuale presenza all'istante - l'autentico compito di ogni filosofia. Dioniso lo Straniero, ma secondo soltanto ad Atena nei festeggiamenti; Dioniso l'Androgino, l'irrazionale, l'addolorato: molteplici nomi tentano di definirlo, nessuno riesce mai a comprenderlo. Perché la filosofia dovrebbe dunque, e provocatoriamente, occuparsi del tragico? Cosa significa rispondere a una vocazione al dionisiaco? E perché questo ci riguarda?