Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.
EBOOK - epub

E poi arrivò l'industria
Protezione:
Adobe DRM
€ 14,99
Dettagli
FORMATO | epub |
EDITORE | Donzelli Editore |
EAN | 9788855222297 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2021 |
CATEGORIA |
Industria |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
Computer
E-Readers
iPhone/iPad
Androids
Kindle
Kobo
Descrizione
Ottana, ai piedi della Barbagia di Nuoro, è un paese povero, di una povertà estrema, calato in un territorio ostile, infestato dalla malaria, dove i bambini si divertono «a saltare da una parte all’altra del fiumiciattolo», come ricorda uno degli abitanti intervistati, e la gente si aiuta come può, tentando di sopravvivere e di combattere la fame. Ma c’è un grande equilibrio in questa situazione, la stabilità e la «tranquillità» di chi, in un certo modo, è venuto a patti con l’ambiente in cui è collocato. Tutto questo fino agli anni sessanta. Poi qualcosa cambia. La modernizzazione – la riforma agraria, l’industrializzazione – sconvolge questo equilibrio e fa saltare questo patto di sopravvivenza, facendo di Ottana il caso emblematico della breve durata della rivoluzione industriale in Italia. Tra il 1969 e il 1974 la Sardegna vive infatti una seconda fase di industrializzazione, successiva a quella che aveva interessato Porto Torres, Assemini e Sarroch. Al centro del maestoso progetto statale, inserito nel Piano di Rinascita della Sardegna e finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, è la realizzazione di uno stabilimento chimico a Ottana. Il percorso etnografico delineato da Zedda – che non intende inserirsi nel dibattito sulla visione predatrice dell’operato industriale nell’isola – si snoda lungo quegli anni, attraverso narrazioni autobiografiche, interviste e un ricco apparato iconografico e documentale che fanno emergere la profonda lacerazione prodotta dalla discesa dell’industria sui territori rurali. Dalla povertà estrema al benessere, fino alla grande dismissione delle fabbriche – e di conseguenza la desertificazione del paesaggio di Ottana, che coinvolge anche l’abitato –, in queste pagine è rielaborata la complessa relazione tra tempo e identità, fra Stato e alterità, a dimostrazione di come il passato e la memoria siano capaci di trovare nuovi modi di essere attivati e reinventati a seconda delle esigenze dell’attualità.