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Lexia. Rivista di semiotica - Vol. 21-22
€ 35,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Aracne |
EAN | 9788854891272 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2015 |
CATEGORIA |
Opere generali e dizionari Critica e storia della letteratura |
LINGUA | mul |
Descrizione
Concepire il mondo semioticamente come un dualismo di significante e significato, o come un trialismo di representamen, interpretante e oggetto, implicitamente suggerisce una definizione allargata di censura: vi è censura in ogni scelta di significante che tarpa il significato, in ogni ambito interpretativo o comunicativo che incanala il flusso della semiosi. Questa teorizzazione astratta della censura ha un rischio e un vantaggio. Da un lato, è importante distinguere i casi in cui la costrizione del linguaggio risponde all'intenzionalità di una prepotenza: qualcosa non è detto, dipinto, filmato, musicato, o addirittura non è pensato, o è pensato solo a metà, perché urta gli interessi di un'agentività minacciosa, gerarchicamente superiore, capace d'infliggere danno e dolore. Una riflessione semiotica seria sulla censura non può distogliere gli occhi dal problema del potere e dei suoi abusi. Dall'altro lato, pensare alla censura come dimensione semiotica aiuta a meglio identificare la sua tragedia ultima, che non consiste tanto nel dolore che infligge, o nella frustrazione che provoca, ma nell'ottusità che dissemina nel lungo periodo della storia della cultura. Una semiotica della censura è allora principalmente ricognizione delle forze che, nella storia, reprimono la libera innovazione del senso e, con essa, l'umanità.