Per gli acquisti online: spese di spedizione gratuite da 25€ - Per i soci Coop o con tessera fedeltà Librerie.coop gratuite a partire da 19€.
EBOOK - pdf

Manifesto del partito comunista
Protezione:
Social DRM
€ 3,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Demetra |
TRADUTTORI | Paolo Ceccoli |
EAN | 9788844051969 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2018 |
CATEGORIA |
Letteratura Filosofia Linguistica Attualità e politica |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
Computer
E-Readers
iPhone/iPad
Androids
Kindle
Kobo
Descrizione
Sono i maggiori critici militanti e studiosi italiani a raccontare ogni opera in 10 parole chiave: per penetrare fino al cuore dei capolavori di tutti i tempi. Edizioni integrali, testi greci e latini a fronte, traduzioni eleganti, essenziali note a piè di pagina. In più, con le tavole sinottiche, è facile collocare vita e opere degli autori nel contesto storico, letterario e artistico.
Il Manifesto del partito comunista appartiene legittimamente ai grandi libri visionari dell’Ottocento, cioè a quelle opere letterarie, scientifiche, filosofiche uscite quasi negli stessi anni che hanno avuto un potere di rivelazione abbagliante: si tratta di due o tre decenni assolutamente decisivi... La profezia marxista, più di ogni altra, è formulata in modo da autoavverarsi, e implica una forte soggettività politica: diventa cioè una prepotente forza in campo, una spinta ad agire, un’idea regolativa per tutti coloro che intendano combattere il capitalismo». (Filippo La Porta)
Il Manifesto del partito comunista appartiene legittimamente ai grandi libri visionari dell’Ottocento, cioè a quelle opere letterarie, scientifiche, filosofiche uscite quasi negli stessi anni che hanno avuto un potere di rivelazione abbagliante: si tratta di due o tre decenni assolutamente decisivi... La profezia marxista, più di ogni altra, è formulata in modo da autoavverarsi, e implica una forte soggettività politica: diventa cioè una prepotente forza in campo, una spinta ad agire, un’idea regolativa per tutti coloro che intendano combattere il capitalismo». (Filippo La Porta)