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Etsi Constitutio non daretur. Le costituzioni civili nel mondo transnazionale - Librerie.coop

Etsi Constitutio non daretur. Le costituzioni civili nel mondo transnazionale

€ 25,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Franco Angeli
EAN 9788835148333
ANNO PUBBLICAZIONE 2023
CATEGORIA Economia, finanza e marketing
Diritto
Filosofia
Sociologia
COLLANA / SERIE Sociologia del diritto
LINGUA ita

Descrizione

La globalizzazione è finita e stiamo tornando allo Stato nazionale sovrano? La governance, come dispositivo politico e categoria normativa, ha fallito? Di che tipo di diritto abbiamo bisogno per affrontare le imponenti sfide che il nostro tempo ci presenta? Sono questi gli interrogativi cui il libro intende dare risposta nel solco delle teorie del costituzionalismo globale, indagandone i principali caratteri e limiti. Ripensando un particolare modello di costituzionalismo globale, quello sociale, teorizzato dal giurista Gunther Teubner, il volume esplora la possibilità di trasporre le categorie del costituzionalismo tradizionale in una dimensione sovranazionale. Nell'oceano della globalità, emergono nuove isole in grado di esprimere una inedita normatività costituzionale. Non si tratta di una semplice rivendicazione di autonomia normativa che i sistemi sociali invocano nei confronti del diritto statale e internazionale bensì di una vera e propria giuridicità costituzionale. Solo che la nuova 'questione costituzionale' non si esprime più nell'organizzazione del potere politico ma nella necessaria limitazione funzionale delle energie dei regimi privati, la cui esplosione rischia di investire Stati, ambienti sociali, sistemi, individui, diritti e libertà. Il costituzionalismo sociale viene allora re-interpretato come una nuova governance costituzionale transnazionale che riparte dal carattere fortemente pluralistico e aperto del costituzionalismo post-weimariano, cui aggiunge l'elemento riflessivo e quello funzionale. Tra le pieghe amorfe dello scacchiere geopolitico mondiale, indagando il ruolo dell'Unione europea e confrontandosi con alcune pronunce della Corte di Giustizia europea, emerge così una governance sul mondo, più che una governance del mondo, che nella consapevolezza di non poter ridurre il molteplice a unità, prova comunque a governare la frammentazione e il disordine globale.