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Il tempo dei costruttori. Dalla stagnazione economica fino alla pandemia e ai venti di guerra, alla ricerca di un progetto Paese - Librerie.coop

Il tempo dei costruttori. Dalla stagnazione economica fino alla pandemia e ai venti di guerra, alla ricerca di un progetto Paese

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€ 27,00
Dettagli
FORMATO Brossura
EDITORE Franco Angeli
EAN 9788835138686
ANNO PUBBLICAZIONE 2022
CATEGORIA Economia, finanza e marketing
Attualità e politica
COLLANA / SERIE Varie. Saggi e manuali
LINGUA ita

Descrizione

Dopo un ventennio di stagnazione economica che ha riguardato assai di più il nostro Paese dei suoi principali partner europei, due grandi crisi mondiali, la pandemia e la guerra di aggressione in Ucraina, sconvolgono gli equilibri dell'intero nostro pianeta. Le loro conseguenze si intersecano pericolosamente e ci fanno capire che dobbiamo creare un sistema che sia in grado di affrontare anche eventi che di fatto si sono rivelati imprevedibili. È il momento di costruire quell'Europa unita e coesa che sia in grado di affrontare da protagonista le sfide del nuovo secolo e di difendere quei valori che caratterizzano le democrazie occidentali (lo Stato di diritto, l'economia di mercato, la diffusione del progresso scientifico e tecnologico). Ma è anche il momento in cui si decide se in futuro ci sarà ancora quell'Italia che abbiamo letto, conosciuto e sognato. Dobbiamo costruire un progetto Paese, in grado di dare risposta alle esigenze delle giovani generazioni. Un progetto che sappia trasmettere fiducia e sicurezza ed abbia anche la capacità di dare un senso alla sofferenza, quando questa è necessaria. Sviluppo economico sostenibile, equità fiscale ed adeguata formazione devono essere al centro di questo progetto. In questa direzione, questo libro vuole essere un atto d'amore nei confronti del nostro Paese e di incoraggiamento al civismo e all'impegno sociale - quella dimensione di "rappresentanza intermedia", come la definisce Giuseppe De Rita nella sua prefazione - perché si possa davvero costruire un futuro che ci permetta di dire che, quando è stato il nostro turno, non abbiamo permesso che il nostro percorso potesse finire.