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Il riformismo mancato
Protezione:
Adobe DRM
€ 6,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Bollati Boringhieri |
EAN | 9788833983998 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2016 |
CATEGORIA |
Sociologia |
LINGUA | ita |
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Descrizione
Ci fu una stagione, a Milano, nella quale le giunte di sinistra tentarono seriamente di avviare un vero percorso di riforme. Avvenne tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta. Il fallimento di quell’esperienza, e poi l’irrompere della «Milano da bere» e di Tangentopoli, sancirono al contrario quella distanza tra cittadini e politica che ancora contraddistingue il nostro Paese.
L’occhio del sociologo percorre in questo libro settant’anni di storia da una prospettiva originale e poco battuta: ne esce un Paese sospeso tra un autentico desiderio di partecipazione pubblica e il predominio della vita privata, tra le istanze riformatrici di pochi e un caparbio conservatorismo diffuso, tra elevati slanci culturali di alcuni e un mai sconfitto analfabetismo profondo, tra la curiosità del mondo al di là delle Alpi e la persistente atmosfera provinciale.
Milano e l’Italia sono e sono state tutte queste cose, e per capire il nostro presente (non necessariamente solo milanese) la narrazione di Livolsi è illuminante. Quella che si chiama la «società civile», in quei settant’anni è cambiata non tanto per azione della politica, ma ascoltando i cantanti, guardando i film, i programmi televisivi, i telegiornali, leggendo le riviste patinate, i fotoromanzi e i libri pubblicati dai grandi editori. Come sempre, mentre l’Italia si stava trasformando, la politica non avvertiva che il cambiamento era in atto.
L’occhio del sociologo percorre in questo libro settant’anni di storia da una prospettiva originale e poco battuta: ne esce un Paese sospeso tra un autentico desiderio di partecipazione pubblica e il predominio della vita privata, tra le istanze riformatrici di pochi e un caparbio conservatorismo diffuso, tra elevati slanci culturali di alcuni e un mai sconfitto analfabetismo profondo, tra la curiosità del mondo al di là delle Alpi e la persistente atmosfera provinciale.
Milano e l’Italia sono e sono state tutte queste cose, e per capire il nostro presente (non necessariamente solo milanese) la narrazione di Livolsi è illuminante. Quella che si chiama la «società civile», in quei settant’anni è cambiata non tanto per azione della politica, ma ascoltando i cantanti, guardando i film, i programmi televisivi, i telegiornali, leggendo le riviste patinate, i fotoromanzi e i libri pubblicati dai grandi editori. Come sempre, mentre l’Italia si stava trasformando, la politica non avvertiva che il cambiamento era in atto.