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EBOOK - epub 3

Colui che è nell’ombra
Protezione:
Adobe DRM
€ 9,99
Dettagli
FORMATO | epub 3 |
EDITORE | Bollati Boringhieri |
EAN | 9788833944005 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2024 |
CATEGORIA |
Gialli e thriller |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Descrizione
«Una scrittura rara rispetto al gusto sincopato e povero di oggi.»
Fabrizio d’Esposito, «il Fatto Quotidiano»
«La scrittura rapisce e la trama è tutt'altro che prevedibile. Da non perdere.»
Laura Marinaro, MilanoNera
«Tuzzi è un maestro che sottintende il declino di una civiltà.»
Corrado Augias, «il Venerdì di Repubblica»
Quattro generazioni di una nobile famiglia nel Friuli dal 1937 a oggi. La narrazione, per bocca dell'intendente dei conti Avogadro, non si svolge lenta giorno dopo giorno, mese dopo mese, ma procede per momenti significativi, piccoli o grandi, che spiccano nel succedersi degli anni, e ha come sfondo il progressivo mutare di una regione negli anni Trenta periferica, agricola, feudale e per certi aspetti magica, con l'improvvisa accelerazione del dopoguerra, dal boom economico al benessere diffuso e alla perdita di tradizioni e riferimenti.
Su questo arazzo di fondo – nel quale Tuzzi dispiega conoscenze e memorie dirette, affascinato dalle tradizioni popolari e caustico verso il presente – si susseguono le vicende degli Avogadro, nel progressivo divenire padre di colui che era figlio, e che da padre con il proprio figlio rinnova lo scontro fra generazioni. Sullo sfondo, silenziose e sagge, le donne di famiglia reggono i fili della vita. Ma il tempo dato agli Avogadro è percorso, come una vena carsica, da una leggenda nera che ha come protagonista lo spirito inquieto di un antenato. Alle superstizioni delle campagne si aggiunge perciò l’ombra di un’anima dannata. E infine qualcuno verrà, non come ladro nella notte ma come vortice nel vento. Non è del resto, il Friuli, paese di temporali e di primule?
Fabrizio d’Esposito, «il Fatto Quotidiano»
«La scrittura rapisce e la trama è tutt'altro che prevedibile. Da non perdere.»
Laura Marinaro, MilanoNera
«Tuzzi è un maestro che sottintende il declino di una civiltà.»
Corrado Augias, «il Venerdì di Repubblica»
Quattro generazioni di una nobile famiglia nel Friuli dal 1937 a oggi. La narrazione, per bocca dell'intendente dei conti Avogadro, non si svolge lenta giorno dopo giorno, mese dopo mese, ma procede per momenti significativi, piccoli o grandi, che spiccano nel succedersi degli anni, e ha come sfondo il progressivo mutare di una regione negli anni Trenta periferica, agricola, feudale e per certi aspetti magica, con l'improvvisa accelerazione del dopoguerra, dal boom economico al benessere diffuso e alla perdita di tradizioni e riferimenti.
Su questo arazzo di fondo – nel quale Tuzzi dispiega conoscenze e memorie dirette, affascinato dalle tradizioni popolari e caustico verso il presente – si susseguono le vicende degli Avogadro, nel progressivo divenire padre di colui che era figlio, e che da padre con il proprio figlio rinnova lo scontro fra generazioni. Sullo sfondo, silenziose e sagge, le donne di famiglia reggono i fili della vita. Ma il tempo dato agli Avogadro è percorso, come una vena carsica, da una leggenda nera che ha come protagonista lo spirito inquieto di un antenato. Alle superstizioni delle campagne si aggiunge perciò l’ombra di un’anima dannata. E infine qualcuno verrà, non come ladro nella notte ma come vortice nel vento. Non è del resto, il Friuli, paese di temporali e di primule?