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Il «conflitto continuo» nella geopolitica marittima del XXI secolo. Riflessioni ed evidenze sulla «zona grigia»
€ 15,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Nuova Cultura |
EAN | 9788833657318 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2024 |
CATEGORIA |
Attualità e politica Storia |
LINGUA | ita |
Descrizione
Il tema della "ibridazione" dei conflitti e delle operazioni nella "zona grigia" della competizione tra Stati è quanto mai di attualità. Anzi, fino al febbraio 2022, non erano pochi gli analisti convinti che il confronto interstatuale del futuro si sarebbe "giocato" quasi esclusivamente al di qua della "soglia del conflitto armato". A far propendere per questa ipotesi erano fattori quali le reali o presunte dottrine sviluppate in tal direzione da parte delle "potenze revisioniste" dell'ordine internazionale - su tutte, la Russia e la Cina - unitamente alla consapevolezza della distruttività dei nuovi armamenti. Ancora, l'enorme importanza che avevano assunto il "dominio" cibernetico, quello cognitive e i successi riportati dalle varie private military companies - su tutte, la famosa Wagner Group - parevano consolidare queste ipotesi. Se, poi, si allargava lo sguardo al "dominio" marittimo, innanzitutto ai contesi mari dell'Oceano Pacifico occidentale, non era così "fantasioso" ritenere che il confronto avrebbe privilegiato le forme "ibride". Dopo tutto, la Cina continua a rendersi protagonista di azioni classificabili come confronti "ibridi" o nella "zona grigia" proprio laddove le possibilità di uno scontro militare con gli antagonisti sono più elevate.