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La manipolazione dell'editoria scolastica durante il Ventennio fascista
€ 20,00
Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Tra le righe libri |
EAN | 9788832873948 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Industria Pedagogia e discipline educative Attualità e politica Storia |
LINGUA | ita |
Descrizione
Una delle prime attività del Duce e del fascismo fu quella di operare una grande riforma nella scuola italiana in tutti i suoi livelli. La scuola doveva essere Educativa, Formativa e Morale, e lo scopo principale della stessa era quello di "fare gli italiani". L'idea di Mussolini era «di impadronirsi del cittadino a sei anni e restituirlo alla famiglia a sedici». In queste sue parole era racchiuso tutto il senso della politica educativa del fascismo e uno dei modi attraverso il quale si tentò di raggiungere tale scopo fu il totale e completo controllo dell'educazione e dell'insegnamento scolastico. Fu proprio attraverso il controllo dei contenuti e della stampa dei libri scolastici. Tramite uno studio attento delle immagini e dei testi fatti pubblicare su quaderni e sussidiari. Il Regime cercò in tutti i modi di rendere efficace la sua pedagogia di massa creando di pari passo l'inquadramento paramilitare e l'istruzione di base delle scuole elementari e medie. Scopo principale era di radicare nei cittadini, e in particolar modo nei fanciulli, la fede nel Duce, il servizio dello Stato fascista, i valori di unità nazionale e in seguito soprattutto l'idea della «difesa della razza».