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EBOOK - epub

Schiavi elettrici
Protezione:
Social DRM
€ 8,99
Dettagli
FORMATO | epub |
EDITORE | People |
EAN | 9788832089967 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2020 |
CATEGORIA |
Tecnologia e Ingegneria Scienze sociali |
LINGUA | ita |
Dispositivi supportati
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Kobo
Descrizione
Davvero non esiste un’alternativa alle distopie? Una via dei diritti, dell’uguaglianza delle opportunità, del rispetto della persona umana e del suo sovra-ordinamento rispetto ai robot? Se i robot saranno mere appendici di proprietà private, davvero queste ultime prevarranno sul diritto a un’esistenza degna?»
L’avvento del “mondo automatico” è fatto di sistemi di intelligenza artificiale, di algoritmi, ma anche di controllo e di questioni etiche profondissime, alle quali non sappiamo ancora rispondere. Lo sviluppo tecnologico ha generato un’abbondanza di beni, da un lato, e una grande sottrazione di reddito, dall’altro.L’impiego di robot cela l’esigenza di schiavi a uso e consumo del potere? Davide Serafin si interroga su questa e sulle altre implicazioni sociali e politiche dell’automazione – che non è più una prospettiva, bensì realtà fattuale.Nella postfazione, Diletta Huyskes ci svela inoltre l’impianto discriminatorio dietro la progettazione dei sistemi intelligenti: le macchine riproducono razzismo, sessismo e oppressione nei confronti dei segmenti sociali già vulnerabili.Dai telai di inizio Ottocento fino agli odierni processi decisionali automatizzati: è legittimo immaginare un futuro senza lavoro governato da un’automazione generatrice di diseguaglianze? Senza un’educazione alla programmazione, non potremo augurarci un futuro più equo.
L’avvento del “mondo automatico” è fatto di sistemi di intelligenza artificiale, di algoritmi, ma anche di controllo e di questioni etiche profondissime, alle quali non sappiamo ancora rispondere. Lo sviluppo tecnologico ha generato un’abbondanza di beni, da un lato, e una grande sottrazione di reddito, dall’altro.L’impiego di robot cela l’esigenza di schiavi a uso e consumo del potere? Davide Serafin si interroga su questa e sulle altre implicazioni sociali e politiche dell’automazione – che non è più una prospettiva, bensì realtà fattuale.Nella postfazione, Diletta Huyskes ci svela inoltre l’impianto discriminatorio dietro la progettazione dei sistemi intelligenti: le macchine riproducono razzismo, sessismo e oppressione nei confronti dei segmenti sociali già vulnerabili.Dai telai di inizio Ottocento fino agli odierni processi decisionali automatizzati: è legittimo immaginare un futuro senza lavoro governato da un’automazione generatrice di diseguaglianze? Senza un’educazione alla programmazione, non potremo augurarci un futuro più equo.