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EBOOK - pdf

Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali
Protezione:
Social DRM
€ 9,60
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Quodlibet |
EAN | 9788822913449 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2022 |
CATEGORIA |
Architettura e urbanistica |
LINGUA | ita |
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Descrizione
Le leggi razziali del 1938 dichiarano espulsi dalle università italiane i docenti, i collaboratori, gli assistenti e tutto il personaleamministrativo «di razza ebraica». Come accade in tutti gli ateneiitaliani, i «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista» vengono impartiti con tempestiva circolare anche al Politecnico di Torino, la cui dirigenza non è ostile agli ordini giuntidal Ministero dell’Educazione Nazionale: sia il rettore dell’epocache il suo successore (in carica fino al 1945) si dimostrano infattiinterpreti fedeli delle direttive del regime.
Grazie a un’approfondita ricerca archivistica, il presente volumeillustra gli effetti e le ripercussioni dell’applicazione delle leggi razziali all’interno del contesto accademico del Politecnico di Torino. L’applicazione della normativa antiebraica viene descritta nelconcreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà dellenormative discriminatorie né le biografie personali e professionalidi alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron,Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves. La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sferadell’istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architettie Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchinaaccademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per lacomprensione delle ricadute – anche politiche – dei provvedimentinei diversi contesti della storia istituzionale.
L’analisi delle carte d’archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un’ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storicodi drammatica rilevanza.
Grazie a un’approfondita ricerca archivistica, il presente volumeillustra gli effetti e le ripercussioni dell’applicazione delle leggi razziali all’interno del contesto accademico del Politecnico di Torino. L’applicazione della normativa antiebraica viene descritta nelconcreto dispiegarsi del contraccolpo suscitato in quella realtà istituzionale, senza trascurare la complessità e la transitorietà dellenormative discriminatorie né le biografie personali e professionalidi alcuni indiscussi protagonisti della cultura architettonica e ingegneristica del Novecento: Gino, Eugenio e Guido Fubini-Ghiron,Franco Levi, Gino Levi Montalcini, Guglielmo Piperno, Paolo Pontecorvo, Gino Sacerdote e Scipione Raffaele Treves. La stretta connessione culturale e politica esistente tra gli esponenti della sferadell’istruzione, della professione e del Sindacato Fascista Architettie Ingegneri lascia tracce evidenti negli ingranaggi della macchinaaccademica torinese, e dunque le vicende dei docenti e degli assistenti, ma anche degli studenti e dei professionisti vittime della persecuzione razziale, rappresentano uno strumento importante per lacomprensione delle ricadute – anche politiche – dei provvedimentinei diversi contesti della storia istituzionale.
L’analisi delle carte d’archivio del Politecnico ha peraltro consentito di intraprendere la ricostruzione di un’ancora inesplorata prosopografia delle élite scientifiche del Paese in un frangente storicodi drammatica rilevanza.