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EBOOK - pdf
Pier Luigi Nervi in Africa - Librerie.coop

Pier Luigi Nervi in Africa

Protezione:   

Adobe DRM

€ 14,40
Dettagli
FORMATO pdf
EDITORE Quodlibet
EAN 9788822912268
ANNO PUBBLICAZIONE 2021
CATEGORIA Architettura e urbanistica
LINGUA ita
Dispositivi supportati
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Descrizione

Nelle molte storie finora scritte su Pier Luigi Nervi, uno degli ingegneri e architetti più celebri del XX secolo, l’Africa è rimasta un contesto totalmente inesplorato. Eppure, tra il 1964 e il 1980 lo Studio Nervi– diretto insieme ai figli Antonio, Mario e Vittorio – sviluppa una fittarete di contatti in questo continente, che portano al coinvolgimentodel gruppo in quasi quaranta progetti. Vi sono edifici costruiti (trai più significativi, il Good Hope Centre a Cape Town, la sede dellaBanque Africaine de Développement ad Abidjan e la cappella presidenziale di Yamoussoukro), ma anche tante iniziative che, seppur rimaste sulla carta, svelano un sorprendente mosaico di relazioni coni committenti più disparati, in Sudafrica, Costa d’Avorio, Libia, Congo, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Tanzania e Algeria.
Le vicende delle opere africane gettano inoltre luce sul sofferto passaggio dalla fase epica – ormai in fisiologico esaurimento – dello Studio Nervi a quella contrassegnata dall’autonomia manageriale edespressiva dei figli, sullo sfondo di una profonda trasformazione dellapratica professionale. Un passaggio che avrebbe potuto, forse, traghettare lo Studio verso nuovi orizzonti, ma che rimase un sentiero interrotto, per la prematura morte del primogenito Antonio nel 1979,sei mesi dopo il padre.
Grazie a un’approfondita ricerca archivistica e a indagini sul campo,il presente volume può illustrare, per la prima volta in maniera organica, l’attività dello Studio Nervi in Africa, analizzandola attraverso diverse lenti storiografiche. Emerge così in controluce l’intrecciodi rapporti professionali, politici, economici e culturali tra Italia eAfrica, nel momento in cui si ridefinisce l’identità postcoloniale delgrande continente.
Come scrive Ana Tostões nell’introduzione, «oggi abbiamo la consapevolezza di dover includere l’Africa tra le geografie dei nostri sforzi per raggiungere una comprensione globale della “diaspora moderna”».