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Potevi pensarci prima. E altri giudizi non richiesti sui nostri corpi
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Dettagli
FORMATO | Brossura |
EDITORE | Rizzoli |
EAN | 9788817191869 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2025 |
CATEGORIA |
Scienze sociali |
COLLANA / SERIE | Saggi italiani |
LINGUA | ita |
Descrizione
Giudizi indesiderati, molestie, tentativi manipolatori di dissuasione, stanze dell'ascolto, violenze fisiche e psicologiche, disinformazione: quando una persona decide di interrompere una gravidanza è questo che spesso si trova ad affrontare. Pratiche e modalità che hanno il preciso scopo di alimentare lo stigma, suscitare sensi di colpa, rafforzare l'idea che ci sia un solo destino possibile: quello segnato dal dolore e dalla vergogna. È così che l'aborto viene trattato dalla morale - o dalla cattiva politica che si fa morale -, spacciato per gentile concessione e non riconosciuto come diritto alla salute, ostacolato e intralciato: da servizi inesistenti, consultori svuotati, tassi di obiezione così alti da diventare impedienti, leggi applicate solo in parte o del tutto disattese, pratiche inaccettabili che si trasformano in violenza impunita. Gilda Sportiello ci invita a tenere alta la guardia contro l'attacco che in Italia e in molti altri Paesi le destre stanno sferrando al diritto all'aborto sicuro e legale, presenta dati incontrovertibili (quando esistono), smonta la retorica del dolore e la narrazione della colpa, per ribadire che l'aborto va difeso come il frutto di una scelta libera e consapevole e garantito in spazi sicuri e mai giudicanti.