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Descrizione
Il potere del giudice di dare al fatto una qualificazione giuridica diversa da quella prospettata nell'accusa, tradizionalmente indicato con la massima iura novit curia, è stato di recente messo in discussione da una pronuncia della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha sottolineato la necessità di garantire all'imputato un'adeguata difesa sulle questioni di diritto. La ricerca mette in discussione quel potere anche alla luce dei dati ricavabili dall'ordinamento interno. A tale fine la massima iura novit curia è stata anzitutto esaminata nella sua evoluzione storica, che si rivela particolarmente tormentata. Sono state poi scandagliate le implicazioni costituzionali e sistematiche della riqualificazione ex officio del nomen iuris, contestando la tesi, che nella giurisprudenza degli ultimi anni aveva invece finito per costituire un assioma, secondo cui ad essa andrebbe riconosciuto il rango di principio generale. Infine dopo l'analisi dei numerosi profili critici dell'attuale disciplina dibattimentale, è stata verificata la sua effettiva applicabilità nei gradi successivi del processo. Laddove necessario, sono state avanzate o discusse ipotesi di riforma.