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Suite francese
Protezione:
Social DRM
€ 3,99
Dettagli
FORMATO | |
EDITORE | Garzanti Classici |
EAN | 9788811139744 |
ANNO PUBBLICAZIONE | 2014 |
CATEGORIA |
Letteratura |
LINGUA | ita |
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Descrizione
DAL CAPOLAVORO DI IRÈNE NÉMIROVSKY IL NUOVO GRANDE FILM CON MICHELLE WILLIAMS E KRISTIN SCOTT THOMAS.
UNA GRANDE STORIA D’AMORE NELLA FRANCIA OCCUPATA
Suite francese, pubblicato postumo nel 2004, è l’ultimo romanzo di Irène Némirovsky. Scritto agli albori del secondo conflitto mondiale a Issy-l’Évêque, in Borgogna, è un affresco spietato, composto quasi in diretta, della disfatta francese e dell’occupazione tedesca, in cui le tragedie della Storia si intrecciano alla vita quotidiana e ai destini individuali. È un caleidoscopio di comportamenti condizionati dalle aberrazioni della guerra, dalla paura, dal sordido egoismo, dalla viltà, dall’indifferenza, dagli istinti di sopravvivenza e di sopraffazione, dall’ordinaria crudeltà, dall’ansia di amore.
È il racconto della passione, ambigua e tormentata, che nasce tra una giovane donna il cui marito è disperso al fronte e un ufficiale tedesco. Con lucida indignazione ma anche con pietà, Némirovsky mette a nudo le dinamiche profonde dell’esistenza umana di fronte alle prove estreme e scrive un insperato capolavoro della letteratura del Novecento.
Irène Némirovsky nasce nel 1903 a Kiev, in una famiglia dell’alta borghesia ebraica. Emigrata a Parigi nel 1919, frequenta la Sorbona e si appassiona alla lettura di Huysmans, Wilde e Proust. Ai primi racconti segue, nel 1929, il romanzo dell’affermazione, David Golder. Dopo l’invasione tedesca della Francia viene arrestata e deportata ad Auschwitz, dove muore nell’agosto 1942 in poco più di un mese di prigionia.
UNA GRANDE STORIA D’AMORE NELLA FRANCIA OCCUPATA
Suite francese, pubblicato postumo nel 2004, è l’ultimo romanzo di Irène Némirovsky. Scritto agli albori del secondo conflitto mondiale a Issy-l’Évêque, in Borgogna, è un affresco spietato, composto quasi in diretta, della disfatta francese e dell’occupazione tedesca, in cui le tragedie della Storia si intrecciano alla vita quotidiana e ai destini individuali. È un caleidoscopio di comportamenti condizionati dalle aberrazioni della guerra, dalla paura, dal sordido egoismo, dalla viltà, dall’indifferenza, dagli istinti di sopravvivenza e di sopraffazione, dall’ordinaria crudeltà, dall’ansia di amore.
È il racconto della passione, ambigua e tormentata, che nasce tra una giovane donna il cui marito è disperso al fronte e un ufficiale tedesco. Con lucida indignazione ma anche con pietà, Némirovsky mette a nudo le dinamiche profonde dell’esistenza umana di fronte alle prove estreme e scrive un insperato capolavoro della letteratura del Novecento.
Irène Némirovsky nasce nel 1903 a Kiev, in una famiglia dell’alta borghesia ebraica. Emigrata a Parigi nel 1919, frequenta la Sorbona e si appassiona alla lettura di Huysmans, Wilde e Proust. Ai primi racconti segue, nel 1929, il romanzo dell’affermazione, David Golder. Dopo l’invasione tedesca della Francia viene arrestata e deportata ad Auschwitz, dove muore nell’agosto 1942 in poco più di un mese di prigionia.