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Una passeggiata sulla Senna: romanzi imperdibili ambientati a Parigi
Parigi è protagonista in molti romanzi. Dal fascino ottocentesco di Hugo alle atmosfere moderne di Proust, lasciati ispirare dalle storie più iconiche.

Con oltre due milioni di abitanti, la capitale francese è una delle città più popolose d’Europa, un vivace centro artistico e culturale, ricco di stimoli e di storia. Lungo le rive della Senna, tra i boulevard e nei caffè tradizionali, hanno vissuto molte figure di spicco della pittura, della scienza, della letteratura degli ultimi secoli, da Auguste Rodin a Henri Matisse, da Victor Hugo a Ernest Hemingway e Sylvia Beach. Tra loro ci sono autori e autrici di libri ambientati a Parigi, che conosceremo meglio attraverso i nostri consigli di lettura.
Parigi nella letteratura: un viaggio tra storia, cultura e immaginazione
La Ville Lumière ha una dimensione reale, tangibile e materica, e un’altra che si perde nell’immaginario. Un luogo letterario che ha ispirato scrittori e scrittrici di ogni epoca, diventando il palcoscenico di storie intramontabili che riflettono la sua bellezza, il suo caos e le sue contraddizioni.
“Notre-Dame de Paris” e “I miserabili”: la Parigi di Hugo
Nel corso dell’Ottocento, Parigi diventa il simbolo del cambiamento e dell’innovazione. È questo il periodo in cui Victor Hugo, nel suo romanzo “Notre-Dame de Paris” (1831), trasforma la cattedrale di Nostra Signora in uno dei simboli della città, un monumento che osserva in silenzio il passare dei secoli. Nell’opera più celebre di Hugo, la città è un organismo vivente, con i quartieri che pulsano di vita e le strade che vibrano di amori, drammi e passioni.
Uno spaccato di autentica vita quotidiana nella Parigi degli anni che vanno dalla battaglia di Waterloo (1815), in cui Napoleone Bonaparte fu sconfitto definitivamente, all’insurrezione repubblicana del 1832. “I miserabili” (1862) è un’altra grande opera letteraria francese, un romanzo sociale in cui Hugo dipinge personaggi indimenticabili come Jean Valjean e il poliziotto Javert, suo antagonista.
“Il ventre di Parigi” e il ciclo dei Rougon-Macquart di Émile Zola
Nella Francia del Secondo impero di Napoleone III, Florent viene incarcerato come oppositore del governo. Quando riesce a evadere dal carcere, ritrova il fratellastro Quenu, che è riuscito ad avviare una bottega di salumaio. Convinto che le sue idee politiche vadano portate avanti, Florent inizia a organizzare un complotto. “Il ventre di Parigi” (1873) di Émile Zola è il terzo romanzo del ciclo dei Rougon-Macquart, ed è ambientato nel quartiere delle Halles.
“Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust
La Parigi del primo Novecento è un centro brulicante di vita artistica e intellettuale europea. È in questo contesto che viene pubblicato “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, uscito in sette volumi nell’arco temporale 1906-1927. Un’opera monumentale, che ci offre una Parigi fatta di memorie e introspezioni, tra i salotti parigini in cui si incontra l’élite culturale e le strade che riflettono i cambiamenti della società.
“Shakespeare and company” di Sylvia Beach
Non si può parlare di Parigi e di letteratura senza fare un accenno alla libreria che la statunitense Sylvia Beach aprì nel 1919, la Shakespeare and company. Leggerne la storia nel volume omonimo (“Shakespeare and company” di Sylvia Beach) equivale a viaggiare nel tempo, nella Francia degli anni Venti del Novecento, e conoscere da vicino una figura davvero straordinaria, che è stata la prima editrice di James Joyce. Con la sua libreria che offriva testi in lingua inglese, Beach, infatti, divenne presto un punto di riferimento per scrittori e scrittrici come Ezra Pound, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald e tanti altri di origine angloamericani.
“Zazie nel metrò” di Raymond Queneau
Proseguiamo sulla linea temporale, spostandoci nella Parigi degli anni Cinquanta di
“Zazie nel metrò” (1959). Il romanzo di Raymond Queneau racconta la storia di Zazie, che sogna, come suggerisce il titolo, di vedere il metrò. Quando arriva in città, però, c’è uno sciopero che le impedisce di farlo. Ma niente paura! Parigi è grande e Zazie può vivere mille altre avventure, tra le sue strade.
“Festa mobile” di Ernest Hemingway, Mondadori
Pubblicato postumo nel 1964, “Festa mobile” è un romanzo di Ernest Hemingway rimasto incompiuto alla sua morte. Un libro in cui possiamo ritrovare l’amore che questo scrittore provava per Parigi, luogo in cui aveva vissuto a lungo a partire dagli anni Venti del Novecento. Ed è proprio quel periodo movimentato e creativo che Hemingway riporta al lettore, dipingendo un luogo ospitale, pieno di stimoli e di angoli in cui è possibile immergersi nella cultura, come la libreria Shakespeare and Company (già, quella del libro che ti abbiamo presentato qualche paragrafo fa!).
“Il profumo” di Patrick Süskind
“Il profumo” di Patrick Süskind (1985) è l’occasione per scoprire una Parigi ancora differente, rispetto alla città che abbiamo visto nei titoli citati finora: quella settecentesca. Il romanzo di Suskind, infatti, è ambientato all’epoca di Jean-Baptiste Grenouille. Egli possiede una caratteristica molto particolare: è dotato di un olfatto unico al mondo. Così, grazie a questa sua prerogativa, può inseguire il suo sogno di creare un profumo capace di generare l'amore in chiunque lo fiuti.
“Gli anni” di Annie Ernaux
Premio Nobel per la letteratura nel 2022, Annie Ernaux è una delle voci più autorevoli del panorama francese contemporaneo. “Gli anni” (2008), che in Italia è stato pubblicato nel 2015 e l’anno successivo ha vinto il Premio Strega Europeo, è un romanzo autobiografico che racconta il periodo dal dopoguerra a oggi, attraverso ricordi vividi che partono dalla descrizione di fotografie. Un libro che immerge lettori e lettrici nella Storia, quella con la maiuscola, dando spazio a tante vicende personali, che si snodano lungo le generazioni.
“Il ballo delle pazze” di Victoria Mas
Nella Parigi di fine Ottocento, c’è un luogo in cui vengono portate le “isteriche”, per essere sottoposte ai trattamenti del dottor Charcot. L'ospedale della Salpêtrière è infatti un manicomio femminile, dove le pazienti vengono sorvegliate di continuo: il loro ingresso in quel luogo è decretato da padri, fratelli e mariti che le vedono come una minaccia al buon nome della famiglia. Basta poco per finire lì, un sospetto, una parola di troppo, come accade a Eugénie, che si confida con la nonna e le racconta di aver visto il nonno ormai defunto. “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas (2019) racconta una società in cui sono ancora gli uomini a decidere le sorti delle donne, e lo fa attraverso la descrizione della vita e dei rapporti all’interno della Salpêtrière. Il periodo che viene descritto nel libro è quello che precede il famoso “ballo delle pazze”, un ballo mascherato a cui partecipano le élite parigine, attirate dalla possibilità di vedere con i propri occhi le donne ricoverate.
Parigi nella letteratura non è solo uno sfondo, è quasi un personaggio, complesso e mutevole. La città ha la capacità di adattarsi a ogni storia, di riflettere i sogni e le paure dei suoi protagonisti, diventando uno specchio delle epoche che attraversa.
Autori e autrici hanno catturato, ogni volta, un frammento diverso dell’anima parigina, contribuendo a creare un’immagine letteraria che è al tempo stesso universale e profondamente personale.
Qual è l’aspetto di Parigi che più ti affascina e quali titoli ti ispirano di più tra i nostri consigli di lettura?