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Libri premiati! I libri indimenticabili che hanno vinto il Premio Strega
Scopriamo tutti i libri che finora hanno vinto il Premio Strega e i vincitori dello Strega Giovani e dello Strega Europeo 2024.
Per gli appassionati di letteratura, la parola “dozzina” fa subito pensare ai libri candidati al Premio Strega, il più prestigioso del nostro paese. Sono infatti 12 i titoli che si contendono questo riconoscimento. Istituito durante il secondo dopoguerra, è diventato negli anni un punto di riferimento e ha contribuito alla fama di alcuni tra i più grandi romanzi italiani del Novecento e dei primi anni Duemila. Tra gli autori dei libri che hanno vinto il Premio Strega, infatti, troviamo Ennio Flaiano, che si aggiudicò la prima edizione con “Il tempo di uccidere”, Elsa Morante con “L’isola di Arturo”, Cesare Pavese e Alberto Moravia, Natalia Ginzburg e il suo “Lessico famigliare”, Dacia Maraini, Umberto Eco e tanti altri.
L’edizione 2024 si è conclusa con la premiazione del 4 luglio: il Premio Strega 2024 è andato a “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, che ha ricevuto 189 voti.
Premio Strega 2024: vince “L’età fragile” di Di Pietrantonio
Giovedì 4 luglio si è svolta la serata conclusiva di premiazione, ospitata, come di consueto, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) e trasmessa in diretta televisiva. La LXXVIII edizione del Premio Strega ha visto il ripristino dello spoglio dal vivo.
Andrea D’Angelo, vicepresidente di Strega Alberti Benevento, ha premiato Donatella Di Pietrantonio e il suo romanzo “L’età fragile”. La motivazione del premio è la seguente: «”L’età fragile” è la storia di una famiglia sospesa nel segreto del trauma, parole mai dette rinchiuse nel cuore di una montagna d’Abruzzo che è insieme psiche e messaggio. “L’età fragile” è il romanzo di una madre che non trova respiro, stretta tra la severità del padre e il silenzio della figlia. Un libro che raccontando il dolore lo cura, perché a scriverlo è una donna che conosce il miracolo delle parole e il sangue delle ferite.»
Autrice dei romanzi “L’Arminuta” (Premio Campiello 2017) e “Borgo Sud” (finalista allo Strega 2021), Di Pietrantonio questa volta si fa ispirare da un fatto di cronaca degli anni Novanta avvenuto sull’Appennino abruzzese e costruisce la storia di Lucia, che porta con sé un segreto fin dall’adolescenza. Quando sua figlia Amanda torna da Milano con un luce diversa negli occhi, anzi, ormai con gli occhi spenti, Lucia vuole proteggerla, ma capisce di dover tornare a quel lontano passato.
In ordine di voti ricevuti, dopo “L’età fragile” troviamo “Invernale” di Dario Voltolini (143 voti), in cui l’autore racconta la perdita del padre. Gino fa il macellaio, disossa e taglia, spolpa e mette in ordine, poi serve la carne ai clienti del banco. I suoi gesti sono ripetuti e precisi, ma un giorno qualcosa va storto e si taglia un dito. Torna presto al lavoro, ma è stanco, diverso da solito: un batterio ha infettato la ferita e per Gino non c’è niente da fare. Dario assiste alla sua discesa verso la malattia e verso la fine della sua vita, si interroga sull’esistenza, cerca il modo di congedare il genitore.
“Chi dice e chi tace” di Chiara Valerio (138 voti) è ambientato a Scauri, sul Tirreno, un paese che d’estate si riempie di turisti, mentre in inverno non arriva ai settemila abitanti. Vittoria, che si è trasferita lì, muore per un banale incidente, cadendo nella vasca da bagno. La sua morte non convince l’avvocato Lea Russo, che decide di scoprire di più su quella donna dal fascino sfuggente.
“Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo (83 voti) ci porta indietro al 1945. Gilla è una maestra, fugge dai bombardamenti di Genova e si rifugia a Borgo di Dentro, dove le viene assegnata una classe di alunne a cui si dedica con passione, cercando di lasciarsi alle spalle il passato recente e l’orrore della guerra. Quando in classe arriva Francesca, che non parla e che prima si chiamava Ester, Gilla cerca il modo per avvicinarsi a lei e guidarla verso la rinascita.
Altro finalista è “Romanzo senza umani” di Paolo Di Paolo (66 voti), che ha come protagonista Mauro Barbi, uno storico. Mauro ha da poco ripreso le fila di alcuni rapporti, ha visto persone con cui da tempo non si incontrava e ha risposto a email dimenticate nella casella di posta. Interrogandosi su cosa ricordano le altre persone di noi, vorrebbe proporre una versione alternativa dei fatti — la sua versione. Così come il pianeta è esposto alle intemperie e ai disastri climatici, però, lo sono anche le nostre vite interiori: possono esserci tempeste, stagioni di pioggia battente o altre senza sole. Cosa succede, in queste circostanze, e come si torna al presente?
Suddiviso in varie sezioni tematiche, “Autobiogrammatica” di Tommaso Giartosio (25 voti) parla dello stretto legame tra l’autore e le parole, seguendo il filo conduttore del linguaggio e del suo apprendimento nelle diverse fasi della propria esistenza. Un testo introspettivo, che riflette sull’importanza della lingua e su come possa dare un senso agli avvenimenti dell’esistenza.
Il Premio Strega Giovani 2024
Il Premio Strega Giovani viene assegnato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni che provengono da 103 scuole secondarie superiori (italiane ed estere). Quest’anno il libro più votato è “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio.
“Triste tigre” di Neige Sinno si aggiudica l’edizione 2024 — l’undicesima — del Premio Strega Europeo, riconoscimento che va a opere in lingua straniera tradotte in italiano. A vent’anni di distanza, Sinno racconta le violenze subite dal patrigno durante l’infanzia: “Triste tigre” è una testimonianza collettiva di quanto accaduto alla scrittrice e a tutte le altre persone che condividono con lei un passato simile. Non c’è vittimismo nella narrazione, ma allo stesso tempo non c’è neppure il perdono. Ciò che è successo resta e va raccontato, perché si tratta di un danno irreparabile.
I due premi dello Strega Ragazze e Ragazzi sono andati a “Rumple Buttercup” di Matthew Gray Gubler (Libro d’esordio) e a “I Pizzly” di Jérémie Moreau (Migliore narrazione per immagini).
Premio Strega: quando è nato e com’è assegnato
Sul finire degli anni Quaranta, con i ricordi della Seconda guerra mondiale ancora vividi e presenti, l’Italia aveva bisogno di guardare al futuro. Gli eventi recenti pesavano anche sulla cultura, e l’idea del Premio Strega nasce proprio dalla volontà di unirsi, di agire e di avere un orizzonte sul quale proiettare le aspettative: nel 1944, la scrittrice Maria Bellonci e Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del liquore Strega, iniziano a riunirsi con intellettuali, artisti e chiunque desideri uno spazio franco di discussione e incontro. L’abitudine prosegue anche al termine del conflitto e porta, nel 1947, alla nascita del Premio Strega. Il gruppo, chiamato “Gli amici della Domenica”, si consolida e man mano si ingrandisce. Rappresenta, ancora oggi, la giuria che assegna questo riconoscimento.
Il regolamento è rimasto quasi identico a quello originale: si tratta di un premio annuale, destinato a un libro di narrativa scritto in lingua italiana e pubblicato nella prima edizione tra l’1 marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso. Non sono le case editrici o gli autori a segnalare i titoli, ma “Gli Amici della Domenica” li scelgono tramite una votazione che porta a una prima selezione di dodici opere, che si riducono poi a cinque finalisti. La cerimonia di assegnazione si svolge il primo giovedì del mese di luglio.
Premio Strega: i libri vincitori di tutte le edizioni e i consigli di lettura
Settantaquattro libri premiati, sessantatre scrittori e undici scrittrici: questi i numeri del Premio Strega fino a oggi, se consideriamo soltanto il riconoscimento più importante. Esistono, infatti, anche una giuria Giovani, una per le traduzioni in italiano di autori e autrici di tutta Europa (Premio Strega Europeo) e una per il Premio Strega Ragazze e Ragazzi.
Adesso, però, entriamo nel vivo e partiamo con i nostri consigli di lettura.
Il primo vincitore del Premio Strega: “Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano
“Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano è il primo libro vincitore del Premio Strega, nell’edizione del 1947. È l’unico romanzo dell’autore, che vanta invece una cospicua produzione di altri testi, come diari, saggi, raccolte epistolari. Il libro è ambientato durante l’invasione italiana dell'Etiopia, alla quale partecipò lo stesso Flaiano, come sottotenente. Il romanzo mescola atmosfere surreali e oniriche alla narrazione di una violenza tanto più orribile quando, a volte, gratuita.
I libri che hanno vinto il Premio Strega fino al 1960
Tra i libri premiati fino al 1960, troviamo opere dei più grandi scrittori del Novecento italiano. Nomi come Cesare Pavese, Alberto Moravia, Elsa Morante: ad aggiudicarsi lo Strega del 1957 è proprio “L’isola di Arturo”, romanzo di esplorazione e di formazione della scrittrice romana. Due anni dopo, il premio andrà a un altro classico intramontabile, “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Un ritratto letterario della fine di un’epoca, quella borbonica, di un’isola e di una nazione intera in cui “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”, come afferma Tancredi nel romanzo. Seguono i titoli vincitori elencati per anno:

- 1948: Vincenzo Cardarelli, “Villa Tarantola”
- 1949: Giovanni Battista Angioletti, “La memoria”
- 1950: Cesare Pavese, “La bella estate”
- 1951: Corrado Alvaro, “Quasi una vita”
- 1952: Alberto Moravia, “I racconti”
- 1953: Massimo Bontempelli, “L’amante fedele”
- 1954: Mario Soldati, “Le lettere da Capri”
- 1955: Giovanni Comisso, “Un gatto attraversa la strada”
- 1956: Giorgio Bassani, “Cinque storie ferraresi”
- 1957: Elsa Morante, “L’isola di Arturo”
- 1958: Dino Buzzati, “Sessanta racconti”
- 1959: Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “Il Gattopardo”
- 1960: Carlo Cassola, “La ragazza di Bube”
I libri che hanno vinto il Premio Strega dal 1961 al 1980
- 1961: Raffaele La Capria, “Ferito a morte”
- 1962: Mario Tobino, “Il clandestino”
- 1963: Natalia Ginzburg, “Lessico famigliare”
- 1964: Giovanni Arpino, “L’ombra delle colline”
- 1965: Paolo Volponi, “La macchina mondiale”
- 1966: Michele Prisco, “Una spirale di nebbia”
- 1967: Anna Maria Ortese, “Poveri e semplici”
- 1968: Alberto Bevilacqua, “L’occhio del gatto”
- 1969: Lalla Romano, “Le parole tra noi leggere”
- 1970: Guido Piovene, “Le stelle fredde”
- 1971: Raffaele Brignetti, “La spiaggia d’oro”
- 1972: Giuseppe Dessì, “Paese d’ombre”
- 1973: Manlio Cancogni, “Allegri, gioventù”
- 1974: Guglielmo Petroni, “La morte del fiume”
- 1975: Tommaso Landolfi, “A caso”
- 1976: Fausta Cialente, “Le quattro ragazze Wieselberger”
- 1977: Fulvio Tomizza, “La miglior vita”
- 1978: Ferdinando Camon, “Un altare per la madre”
- 1979: Primo Levi, “La chiave a stella”
- 1980: Vittorio Gorresio, “La vita ingenua”
I libri che hanno vinto il Premio Strega dal 1981 al 2000
Il 1980 segna l’uscita di uno dei romanzi italiani più conosciuti anche fuori dal nostro Paese: “Il nome della rosa” di Umberto Eco, che si aggiudica anche il Premio Strega l’anno seguente. Oltre a conquistare i lettori di tutto il mondo, il libro ha ispirato anche alcuni film, di cui il più famoso è quello con Sean Connery nei panni del protagonista Guglielmo da Baskerville, diretto da Jean-Jacques Annaud.
Nel 1986 a vincere è “Rinascimento privato” di Maria Bellonci, un'opera sospesa tra romanzo e biografia, che racconta la vita di Isabella d’Este, moglie di Francesco Gonzaga e duchessa di Mantova.
È ambientato nel Seicento il libro vincitore del Premio Strega 1990: “La chimera” di Sebastiano Vassalli, che ricostruisce la vicenda di Antonia, una trovatella che va a vivere con due contadini in un piccolo borgo a sud del Monte Rosa. Una ragazza dalla bellezza e dall’intelligenza che per alcuni sono frutto del demonio, e che porterà scompiglio nel piccolo abitato.

- 1981 Umberto Eco, “Il nome della rosa”
- 1982 Goffredo Parise, “Sillabario n.2”
- 1983 Mario Pomilio, “Il Natale del 1833”
- 1984 Pietro Citati, “Tolstoj”
- 1985 Carlo Sgorlon, “L’armata dei fiumi perduti”
- 1986 Maria Bellonci, “Rinascimento privato
- 1987 Stanislao Nievo,”Le isole del paradiso"
- 1988 Gesualdo Bufalino, “Le menzogne della notte”
- 1989 Giuseppe Pontiggia, “La grande sera”
- 1990 Sebastiano Vassalli, “La chimera”
- 1991 Paolo Volponi, “La strada per Roma”
- 1992 Vincenzo Consolo, “Nottetempo, casa per casa”
- 1993 Domenico Rea, “Ninfa plebea”
- 1994 Giorgio Montefoschi, “La casa del padre”
- 1995 Mariateresa Di Lascia, “Passaggio in ombra”
- 1996 Alessandro Barbero, “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo”
- 1997 Claudio Magris, “Microcosmi”
- 1998 Enzo Siciliano, “I bei momenti”
- 1999 Dacia Maraini, “Buio”
- 2000 Ernesto Ferrero, “N.”
I libri che hanno vinto il Premio Strega dal 2001 al 2010
Margaret Mazzantini si aggiudica il Premio Strega 2002 con “Non ti muovere”, una storia che comincia con un incidente in motorino e mette a nudo la difficoltà di amare e i segreti che Timoteo, il padre della ragazza coinvolta nell’incidente, racconta proprio alla figlia, nell’attesa che apra di nuovo gli occhi. Dal romanzo, Sergio Castellitto ha realizzato un film omonimo.
Anche il Premio Strega 2006 è approdato sui grandi schermi, per la regia di Nanni Moretti: si tratta di “Caos Calmo” di Sandro Veronesi. “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, vincitore nel 2008, è stato invece diretto da Saverio Costanzo.
- 2001: Domenico Starnone, “Via Gemito”
- 2002: Margaret Mazzantini, “Non ti muovere”
- 2003: Melania Gaia Mazzucco, “Vita”
- 2004: Ugo Riccarelli, “Il dolore perfetto”
- 2005: Maurizio Maggiani, “Il viaggiatore notturno”
- 2006: Sandro Veronesi, “Caos Calmo”
- 2007: Niccolò Ammaniti, “Come Dio comanda”
- 2008: Paolo Giordano, “La solitudine dei numeri primi”
- 2009: Tiziano Scarpa, “Stabat Mater”
- 2010: Antonio Pennacchi, “Canale Mussolini”
I libri che hanno vinto il Premio Strega dal 2011 in poi
Il romanzo di Paolo Cognetti “Le otto montagne”, vincitore del Premio Strega 2017, ci trasporta sulle montagne, tra valli e pascoli, esplorazioni e camminate che Pietro fa con suo padre, e che lo portano, insieme all’amicizia con Bruno, a scoprire se stesso e a diventare grande. Il legame profondo con la montagna sarà alla base di tutte le sue scelte future.
“M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati si aggiudica lo Strega 2019, un romanzo potente che riprende fatti ed eventi storici che riguardano la vita di Benito Mussolini, costruendo una narrazione che fa luce, per la prima volta, su uno dei personaggi italiani più controversi e su un periodo oscuro della nostra storia.
Il vincitore del Premio Strega 2021, è invece “Due vite” di Emanuele Trevi, racconto di due esistenze che si sono spente troppo presto, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, entrambi scrittori e amici dell’autore. Nel 2022, invece, si è classificato primo “Spatriati” di Mario Desiati, che ha come protagonisti Claudia e Francesco, due giovani che hanno lasciato l’Italia per cercare altrove il senso della vita, delle relazioni, delle amicizie, e provare a venire a patti con loro stessi.
- 2011: Edoardo Nesi, “Storia della mia gente” (Bompiani)
- 2012: Alessandro Piperno, “Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi” (Mondadori)
- 2013: Walter Siti, “Resistere non serve a niente” (Rizzoli)
- 2014: Francesco Piccolo, “Il desiderio di essere come tutti” (Einaudi)
- 2015: Nicola Lagioia, “La ferocia” (Einaudi)
- 2016: Edoardo Albinati, “La scuola cattolica” (Rizzoli)
- 2017: Paolo Cognetti, “Le otto montagne” (Einaudi)
- 2018. Helena Janeczek, “La ragazza con la Leica” (Guanda)
- 2019: Antonio Scurati, “M. Il figlio del secolo” (Bompiani)
- 2020: Sandro Veronesi, “Il colibrì” (La Nave di Teseo)
- 2021: Emanuele Trevi, “Due vite” (Neri Pozza)
- 2022: Mario Desiati, "Spatriati" (Einaudi)
- 2023: Ada D'Adamo, "Come d'aria" (Elliot)
Quali titoli avevi già letto, tra quelli consigliati? C’è anche il vincitore 2024?